Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

L’ex pm: la premier ha calato la carta del depistaggio del processo Borsellino, ignorando che Scarpinato contribuì fortemente a ristabilire la verità

“Chi si occupa di queste cose, sa bene che alla magistratura sono stati spesso delegati gravi problemi che la politica non ha voluto o saputo affrontare o risolvere. È successo in particolare per la mafia (con una legislazione perennemente “del giorno dopo”) e per il terrorismo nero e stragista (con la sequela di tranelli e depistaggi che hanno ostacolato le indagini).
Delega ok, ma sempre con una specie di “asticella” da non oltrepassare. Perché oltrepassandola si toccano interessi che non ci stanno. E reagiscono accusando la magistratura di nefandezze assortite, dall’invasione di campo alle inchieste basate su teoremi fantasiosi. La novità è che questo meccanismo perverso oggi ha preso piede in Parlamento. Mi riferisco alle reazioni smodate che ha suscitato l’intervento di Roberto Scarpinato nella discussione sulla fiducia al governo Meloni”. A scriverlo, in un articolo pubblicato ieri sull’edizione cartacea de Il Fatto Quotidiano è l’ex Procuratore Capo di Palermo Gian Carlo Caselli, in riferimento all’intervento a Palazzo Madama del neo senatore Roberto Scarpinato (già procuratore generale di Palermo) che “ha rievocato gli attacchi criminali alla democrazia portati da una serie, lunga e organizzata, di attentati certamente riconducibili alla destra eversiva, affiancando alla narrazione obiettiva dei fatti nomi e cognomi delle persone coinvolte”. In risposta al suo discorso, per giunta interrotto dal presidente del Senato Ignazio La Russa, “la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha scagliato contro Scarpinato, con particolare foga e acrimonia, saette vibranti. Riesumando la solita tesi, ancorché logora e stantia, del magistrato (Scarpinato lo era) che fa processi basati su teoremi inventati e non su prove”, ha affermato Caselli, direttore dell’Osservatorio della Coldiretti sulle agromafie.
“Per caricare la dose, la premier ha calato con veemenza la carta dello scandaloso depistaggio del processo per la strage in cui morì Borsellino: ignorando che Scarpinato, come Pg di Caltanissetta, aveva fortemente contribuito a ristabilire la verità, raddrizzando le gambe a un processo storpiato da altri”, ha aggiunto. “E così, come usa dire, i pifferi di montagna…”.

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Scarpinato: ''Governo Meloni si regge sui voti di un partito il cui leader ha mantenuto rapporti pluriennali coi mafiosi''

Scarpinato al Senato: storico discorso contro mafia e fascismo

Consiglio a Giorgia Meloni: rimandi l'argomento mafia a quando ne saprà di più
di Saverio Lodato

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos