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Come ad ogni domanda retorica la risposta è scontata. Perché allora oggi, salvo rarissimi casi, rispetto al periodo di fine anni ’60, sembra che i “Big” della musica abbiano abbandonato quasi del tutto questa nobile causa?
Molti artisti risponderebbero che non necessariamente sarebbe compito loro perseguire il fine di sensibilizzare le coscienze per mezzo di valori etici attraverso la loro musica, poiché il talento creativo e l’ispirazione artistica sono virtù che si realizzano nella spontaneità, dunque giustamente nessuno dovrebbe permettersi di dare giudizi nel merito di come essi esprimono la propria arte.
Detto questo però, ad eccezione dell’irriducibile Roger Waters, dai palchi dei concerti europei, al massimo si leva qualche insulto a Putin... Vale a dire, per fare un paragone col passato, che è come se John Lennon, nell’esprimersi contro la guerra ed in favore della pace, si fosse scagliato contro quegli “sporchi musi gialli” Vietnamiti o Cambogiani.
In sfregio ad uno dei più importanti dettami costituzionali, che impone di cercare soluzioni diplomatiche nelle controversie tra nazioni, lo Stato Italiano ha inviato in Ucraina cannoni che ogni santo giorno esplodono migliaia di colpi. Il massimo della ribellione popolare e del pacifismo che riusciamo ad esprimere sta nell’accettare di approvvigionarci energeticamente col gas di scisto a costi elevatissimi anche in termini ambientali, mentre paradossalmente il prossimo inverno risulterà vietato usare una stufa a legna.
Di certo non è degli artisti la responsabilità di questo non senso, ma chi ha qualche capello grigio ricorderà che nel contesto storico di oltre mezzo secolo fa, gli artisti rock della cosiddetta beat generation stimolavano i giovani all’attivismo sociale e di conseguenza il sistema guerrafondaio americano si trovò presto in grosse difficoltà con l’opinione pubblica, nel mantenere lo scempio del Vietnam. Dunque la domanda ora è: cosa e cambiato da allora?
Purtroppo le rock star dell’epoca, per il loro travagliato stile di vita, finirono per essere pessimi modelli anche per le generazioni a seguire (notoriamente soprattutto gli adolescenti emulano i loro miti).
Grazie al film documentario realizzato con la collaborazione di Martin Scorsese, l’evento Woodstock assume i connotati del mito, in cui vengono pubblicizzati anche i piaceri di forti sensazioni, raggiunti tramite sostanze psicoattive, nell’inganno ancora attuale secondo il quale le sostanze stupefacenti favorirebbero la creatività artistica, fino a rappresentare un atto rivoluzionario di apertura dei propri orizzonti mentali.
Fu così che la diffusione massiva delle droghe, LSD prima ed eroina a seguire, determinò lo sfacelo di intere generazioni e di quel fermento giovanile pacifista che osava spendersi per un mondo senza guerre e ingiustizie sociali, in breve tempo rimase solo l’eco di un fenomeno folcloristico e di costume.
I musicisti Pop-Rock sempre meno ispirati e sempre più dediti alla ricerca di fama e valori effimeri, si sono resi in larghissima parte indifferenti se non anche complici di un degrado culturale da cui scaturisce un disagio esistenziale foriero di pericolosi comportamenti che, in una sorta di schizofrenia, vanno dalla spregiudicata e sfrenata ricerca del godimento all’autolesionismo e dall’individualismo al nichilismo.
Questo drammatico processo autodistruttivo determinato dall’uso di droga e del quale sono state vittime intere generazioni di giovani, oltre alle tante sofferenze e al gigantesco danno sociale, ha di fatto dato alla mafia la possibilità di aumentare enormemente le proprie entrate monetarie consentendogli quel "salto di qualità" che gli ha permesso nel tempo di salire di livello, infiltrandosi nelle imprese, nelle banche e nei più alti apparati dello Stato, favorendo così il delinearsi di ciò che oggi chiamiamo sistema criminale integrato.
Oltre oceano la sottile strategia atta a neutralizzare i movimenti dei giovani che rifiutavano il sistema guerrafondaio del governo, fu anche attraverso la shock terapy (massacro del 4 maggio 1970 alla Kent State University in Ohio).
In Italia, in aggiunta al terrorismo delle bombe della strategia della tensione, la diffusione massiva di eroina tra i giovani prende il nome di Operazione Blue Moon. (Estratto del documentario RAI trasmesso nel 2013).
In conclusione, come per la lotta alla mafia, le giovani generazioni vanno aiutate al conseguimento dell’autorealizzazione attraverso una rivoluzione culturale alimentata da una sana e consapevole creatività artistica.

Foto:
it.depositphotos.com

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