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Domenica 20 marzo, si è svolta a Sigonella una manifestazione dal titolo “contro la guerra e contro la NATO” dal movimento NO MUOS e dal coordinamento CATANIA NOWAR. Il presidio ha registrato la partecipazione di  associazioni, forze politiche e sindacati di base: Partito della Rifondazione Comunista con il neo segretario regionale Nicola Candido, PCI, Potere al Popolo, PMLI, Fronte della Gioventù Comunista, PCL, Red Militant, Cambiare Rotta, Gioventù Comunista, Spazi Sociali Catania, Sinistra Anticapitalista, Rete Antirazzista Catania, Antudo, NON Una Di Meno, Circolo Città Futura Catania, COBAS e USB. Nel corso della mattinata i vari interventi dei partecipanti al presidio - arrivati da Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta e anche da Roma - hanno denunciato quello che rappresenta la base NATO di Sigonella nello scacchiere mondiale militare e i pericoli che corre in modo particolare la Sicilia. Tra i vari interventi anche quello del nostro Karim El Sadi, di Our Voice, che ha ricordato la presenza di “130 basi strategiche NATO sul suolo italiano, con tanto di testate nucleari B61-12 ad Aviano, obiettivi sensibili per un possibile conflitto di larga scala con la Russia e che ci proietterebbero in uno scenario drammatico”. Il nostro attivista palestinese ha poi riportato che l’Italia, “seguendo la linea della NATO ha avviato negli anni una campagna di sanzioni contro la Russia che, giustificate o meno, hanno danneggiato le economie nostrane”. “L’appartenenza dell'Italia alla NATO - ha aggiunto - comporta inoltre costi esosi per le casse dello Stato: da quando il banchiere Mario Draghi è al governo, la spesa militare italiana è aumentata del 8,1% rispetto al 2020 toccando nel 2021, i 24,97 miliardi di euro annui. Il governo, invece di tagliare fondi alla NATO, li taglia alla sanità, alle infrastrutture e alla scuola pubblica dimenticandosi dei milioni di studenti costretti a fare alternanza scuola lavoro e morire sotto impalcature e impianti non a norma”. Karim El Sadi, finendo il suo discorso al megafono, ha detto che “la nostra adesione alla NATO comporta instabilità, pericolo per la sicurezza, cessazione della sovranità geopolitica, indebitamento, e distruzione di storici accordi politici e economici”. Per tale ragione, ha concluso, “dopo il ritiro delle truppe russe che deve avvenire quanto prima, pretendiamo il ritiro dell’Italia dall'alleanza atlantica: per un Italia neutrale e sovrana e liberi dai falchi statunitensi”.

Tratto da: ourvoice.it

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