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Non vuol essere un racconto sugli orrori della guerra, un articolo che reciti il rosario delle cifre sulle disgrazie o una tavola periodica del dolore in base alle percentuali del mercato o delle oscillazioni della borsa. Non vuole essere l’ennesimo appello alla pace proveniente da un Occidentale che fino a ieri ha goduto nel consumere il gas putiniano e che fino ieri ha taciuto sul “Grande Massacro” quotidiano perpetrato dalle potenze occidentali. Ma non vuole essere neanche il solito discorso arguto e retorico - tanto in voga oggi - del “noi lo abbiamo sempre fatto” seguito dalla lista delle guerre marchiate Nato - Stati Uniti accompagnate da un ricco e colto discorso sulle politiche predatorie del mercato e di come il nostro benessere, in soldoni, finché qualcuno crepa da qualche parte del mondo è assicurato.
Tutto vero, tutto condivisibile. Forse in piazza qualcuno lo griderà ancora nei prossimi giorni: “E’ colpa della Nato!” E poi da un’altra parte: “E’ colpa della Russia!”, forse qualcuno con fare dotto si spingerà più in là fino a tirare in ballo le Banche e le grandi manovre economiche.
Ma tornando all’inizio non vuole essere ‘quel’ tipo di articolo, poiché diciamolo: è già stato detto tutto.
E’ da qualche tempo che la storia così come le cronache, gli editoriali, le trasmissioni Tv ripetono tutti le stesse cose con cadenze più o meno regolari e puntualmente troviamo prima di ogni evento degli annunciatori: Folli, appunto, che gridano ma che nessuno ascolta, Folli che prima vengono condannati e poi incensati quando ciò che avevano detto diventa Storia. Dò al lettore il piacere di scoprire chi erano/sono costoro.
Quindi invece di gridare contro le colpe - sia dell’occidente che dell’oriente - dovremmo urlare che qualcuno lo aveva detto: “ci sarà una guerra in Ucraina!” e noi, “sti cazzi!”.
Trieste è la nostra terra dove i Folli, i Visionari, i Giordano Bruno, annunciano degli Innocenti la morte per mano di chi nell’anima non ha che inni nazionali, saluti romani, denaro o desidero di sanguinolenta gloria. Qualcuno disse di questa guerra, così come altri dissero di mafia, di ambiente, di economia e di politica. Noi ascoltammo? Giammai.
Arriverà il giorno in cui questi Folli non ci saranno più e potremmo goderci le nostre guerre in santa pace e crogiolarci nella nostra silenziosa ignoranza?
Mancano 100 secondi alla mezzanotte: buona fortuna ai Folli e agli Innocenti perché per molti anni ancora nessuno vi ascolterà. Forse un giorno sì, sperando che non sia troppo tardi.

Foto: it.depositphotos.com

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