LO SFOGO. Già in passato, grazie alla collaborazione con Daniele Ventura, ci siamo occupati della drammatica e vergognosa situazione del Cimitero dei Rotoli di Palermo. Oggi proponiamo le parole di Bennardo Raimondi (anche la sua storia di vittima di mafia abbiamo trattato in diverse occasioni). E' possibile dare delle risposte ai tanti familiari sulla situazione delle bare abbandonate ed accatastate? Noi continueremo a tenere i riflettori accesi
"Viviamo in una società dove si sono persi i valori umani, dove ognuno pensa al propio io".
E' Bennardo Raimondi che parla e che si sfoga con queste parole. La sua vicenda personale l'abbiamo raccontata in diversi nostri articoli (in basso ci sono tutti i link per poter comprendere il dramma umano di quest'uomo).
"Un "io" che fa male dentro e non solo. In questi mesi, spesso, ho scritto della mia precaria condizione economica e sociale dovuta principalmente al mio passato. Sono una vittima di mafia. Oggi con il covid tutto è più difficile, anche avere un pezzo di pane".
"Vedere mio padre dopo quasi 19 mesi ancora lì, in un deposito ai Rotoli presso il cimitero di Palermo, mi fa venire da piangere, sopratutto come figlio. La colpa è un po' del Comune un po' di altri. Ma, certamente, se avessi avuto le possibilità economiche, oggi mio padre avrebbe avuto una sepoltura dignitosa.
Ma è mai possibile che in Italia non ci sia qualcuno che mi possa aiutare?
Ad avere, magari, quella cifra che mi consentirebbe di seppellire mio padre. Chiedo troppo?".
(5 Febbraio 2022)
Tratto da: wordnews.it
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