"Ho denunciato l'usura ed ora sono costretto a lasciare anche il laboratorio"
"Da 46 anni, con amore e passione, sono un ceramista e il presepista. Oggi, dopo aver perso tutto a causa della usura e della mafia (casa, negozio, lavoro, amici, parenti ed auto) dopo avere subito attentati e intimidazioni, sono costretto, e mi piange il cuore, a lasciare il mio modesto laboratorio. Il motivo? Perche non ho 600 euro da pagare di mesi arretrati e non mi resta che l'elemosina o vendere gli strumenti di lavoro". E' questo uno degli appelli che in questi giorni Bennardo Mario Raimondi, ceramista vittima di usura, che in questi anni ha attraversato notevoli difficoltà, ha lanciato nelle ultime settimane sui social. Un'ennesima richiesta di aiuto per sé e la sua famiglia con l'aggravarsi delle proprie condizioni di vita.
"Mi trovo a vendere il tavolo da lavoro - prosegue - gli stampi in gesso e silicone, e tutta la merce. A chi mi ascolta chiedo di non essere indifferenti. Una richiesta anche per i ceramisti, che possono capire meglio degli altri le difficoltà del nostro settore".
Nei giorni scorsi Raimondi ha anche presentato una richiesta al Comune per accedere ai beni confiscati, ma la risposta, fa sapere lo stesso artigiano, sarebbe stata negativa nel momento che per ottenerlo lo "sfratto deve essere in corso".
"Per me è una beffa dopo aver denunciato gli usurai. Mi chiedo se ho fatto bene o male. Da anni cerco di andare avanti con enormi difficolta dopo aver perso tutto e tutti. Non potendo avere nessun aiuto economico da parte del comune ho presentato questa domanda, ma ho anche appreso che se fossi entrato in graduatoria avrei dovuto, a mie spese, riparare il bene stesso. E come potrei se non riesco allo stato a pagare neanche l'affitto dell'abitazione e del laboratorio. Le istituzioni così non ci aiutano". Oggi Raimondi torna a chiedere aiuto. "Chiunque vuole può contattarmi al 3391327950. La mia situazione è tragica per molti aspetti e problemi certo che a quasi 61 anni elemosinare è umiliante ma è meglio che farla finita".
Info: bennardomarioraimondi.weebly.com
La pagina facebook.com/bennardo.raimondi
Foto © Emanuele Di Stefano
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