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Sentenza di condanna definitiva per Miroslav Marcek, uno dei killer materiali del giornalista slovacco Jan Kuciak, ucciso con la fidanzata Martina Kusnirova nel febbraio 2018. La Corte suprema ha reso più severa la condanna precedentemente decisa dal tribunale speciale per la criminalità organizzata di Pezinok, portandola ai 25 anni dai precedenti 23. La sentenza non è più appellabile. Il condannato, reo confesso, è però considerato dagli attivisti e dalle organizzazioni per la libertà di espressione solo l’ultimo anello di una catena, una sorta di capro espiatorio dietro il quale si nascondono ben altri mandanti non ancora assicurati alla giustizia.

Lo scorso settembre, infatti, il tribunale ha mandato assolto l’oligarca Marian Kocner accusato di essere stato il mandante dell’omicidio, con un verdetto che contraddiceva le testimonianze degli esecutori del delitto.

Jan Kuciac, prima di essere ucciso, indagava proprio su Kocner, accusato con prove proprio da Jan di malversazione e frodi sui fondi dell’Unione europea e personaggio molto vicino al premier sovranista di allora, Robert Fico. Le inchieste di Kuciak avevano evidenziato anche legami con la 'Ndrangheta calabrese e con i criminali che fecero assassinare Daphne Caruana Galizia. In settembre, la Federazione europea dei giornalisti parlò di sentenza scandalosa , che uccideva due volte Jan e Martina. Oggi, la condanna definitiva dell’esecutore materiale non pone certo rimedio a questa situazione e lascia la morte di Kuciak ancora priva di giustizia e verità.

Tratto da: articolo21.org

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