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di Salvo Vitale
Siamo la settima potenza industriale del mondo. E’ vero che tedeschi, francesi, inglesi e Cinesi stanno acquistando tutto, ma rimane sempre il “made”, sino a quando avrà un senso rivendicarlo. Anche l’ultima manovra post-corona virus di 56 miliardi di euro, che i leghisti hanno definito briciole, dopo che in passato avevano arraffato 49 milioni che rimborseranno a rate, ci dimostra che siamo un paese ricco. Da dove prendiamo i soldi? Niente, facciamo sempre debiti. Il nostro debito pubblico è il più alto del mondo, stimato, per l’anno corrente, in 2.600 miliardi di euro (+190 miliardi rispetto allo scorso anno), facendo salire il conto di ogni italiano a 43.100 euro. Ci sarà tempo per le future generazioni, noi non ci saremo. E quindi continuiamo a fare debiti, sino a quando sarà possibile, e a regalare a banche e istituzioni monetarie tanti di quegli interessi, che potrebbero invece servirci per estinguere il debito, ma che servono a tener su un sistema bancario molto vicino all’usura. E quindi viviamo in un paese indebitato, ma rimaniamo miracolosamente ricchi. Abbiamo circa mille parlamentari e siamo 56 milioni, mentre quei 300 milioni di poveracci americani se ne possono permettere solo 510 tra camera e senato. Anche la Gran Bretagna, seguendo l’esempio degli USA ha ridotto nel 2006, con un atto di “imperio” da oltre 800 a poco meno di 400 i suoi parlamentari. Noi ci abbiamo provato: un testo approvato nell’ottobre 2019 che prevede la riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi, ma è ancora tutto da vedere, perché sul testo è stato chiesto un referendum già prima di cominciare. Comunque saremmo a 600 parlamentari, sempre meglio degli americani e degli inglesi. A costoro, che lavorano giorno e notte (in verità 3 o 4 giorni la settimana) per il bene del paese, solo per mecenatismo, per ringraziarli della loro fatica disumana, offriamo i compensi più elevati di qualsiasi altro Paese al mondo, e poi, ma solo come mancia aggiuntiva, diamo a loro e ai loro familiari benefit a non finire, auto, viaggi, sconti, esenzioni, trattamenti sanitari, vacanze ecc. Per non parlare delle pensioni, che scattano dopo due anni, sei mesi e un giorno di lavoro “indefesso” in Parlamento e che gli stessi parlamentari decidono anche per le pensioni - che maturano dopo due anni, sei mesi e un giorno, per le pensioni di reversibilità per gli eredi, ove vogliamo escludere tutti gli altri proventi legati a cariche onorarie ed effettive di carrozzoni a conduzione statale o di privati sotto l’ala protettiva dello stato. E poi noi siamo così ricchi da poter pagare energia, telefono, benzina, farmaci, ecc. di più dei poveracci degli altri Paesi, possiamo anche permetterci di pagare stipendi da sogno, pensioni e liquidazioni incredibili ai magistrati, procuratori aggiunti e congiunti, cancellieri, ai revisori della corte dei conti che non si comprende bene cosa facciano, a generali, colonnelli, tenenti, maggiori, capitani, sergenti, ai grandi burocrati, alle figure apicali, ai dirigenti, ai presidenti, ai capisettore ecc. Per non parlare di malandrini, trafficanti , spacciatori, mafiosi, corrotti, sfruttatori, estorsori: tutta gente che si è arricchita senza lavorare, lasciando lavorare gli altri per se, quasi quasi come i capitalisti. Possiamo permetterci un branco di fannulloni ad alto e a basso livello, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni, cosa che gli altri paesi non si possono permettere. E chi è quello sconsiderato che vuole lasciare l’Italia? Solo il neolaureato, che non riesce a trovare, causa mancanza di parentele importanti, un briciolo della torta per sé, ma che si riserva di tornare, e solo il poveraccio che, per suoi problemi personali, non riesce ad arrivare a fine mese col reddito di cittadinanza. Capito perché arrivano giornalmente barconi di giovani e ragazze che hanno impegnato tutto per trovare un posto in barca e per venire dalle nostre parti, anche a costo di contentarsi delle briciole?. Addirittura anche il corona virus, dopo la Cina ha deciso di trasferirsi in Italia prima che altrove: qua si sta bene. Per dirla con una vecchia canzone di Otello Profazio “Qua si campa d’aria”.

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