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di Alessio Pracanica
Le cose non devono andare poi così male, se nella nuova manovra sono stati previsti oltre 7 miliardi per l'acquisto di armamenti.
Un bel mazzo di eurozzi fruscianti che però, se andate a spulciare i documenti ufficiali, non troverete là dove logica vorrebbe, ovvero nel bilancio della Difesa, ma in quello del MiSE, il ministero dello sviluppo economico.
Come mai, si chiederanno i più ingenui?
Beh, intanto, non c'è niente di meglio delle armi, per dare una bella botta di sviluppo all'economia, fregandosene dell'Ilva e di tante altre imprese a rischio di chiusura.
Inoltre, le cose prodotte sotto l'egida MiSE godono del magico appellativo di "dual use". Roba utilizzabile, cioè, anche per catastrofi, slavine, inondazioni, pestilenze, piaghe egizie ed emergenze umanitarie.
Si tratta quindi di armi buone, simpatiche, caritatevoli, che non vengono dipinte di rosa per mera concessione a un militaresco machismo e non vengono messe in quota alla Sanità o al Welfare, solo per colpa dell'ottusa burocrazia partitocratica.
Infatti, i 7 miliardi serviranno per: un nuovo tipo di elicottero d'attacco, una vasta gamma di veicoli blindati e corazzati, l'ammodernamento del caccia eurofighter, l'acquisto di altri F-35, lo sviluppo del missile Teseo mk2, 7 fregate e 4 sottomarini.
Dulcis in fundo, è prevista la progettazione di 2 nuovi cacciatorpediniere da 10.000 tonnellate cadauno. Che forse, in un paese con radici meno cristiane delle nostre, verrebbero chiamati, con una certa brutalità, incrociatori lanciamissili.
Tutta roba che, nell'infausta evenienza di catastrofi o emergenze umanitarie, è una mano santa.
In caso di inondazione, per esempio, chi potrebbe negare l'ovvia necessità di un sommergibile?
Tranquilli insomma, che tutto va a gonfie vele e qualche volta anche a remi.
Ah, dimenticavo! Per colpa dell'Europa brutta e cattiva, si son dovuti tagliare 4 miliardi alla scuola. Cose che capitano, quando si è guidati dal capitano. Qualche sacrificio bisogna pur farlo, d'altronde.
"Libro e moschetto, fascista perfetto" cantavano le camicie nere di Mussolini.
Quelle di oggi fanno a meno del libro.

Foto © Imagoeconomica

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