Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

agostino nino giornale cartaceodi Jamil El Sadi*
Tra depistaggi, bugie e mezze verità ucciso perché scomodo a “ibridi connubi”

Il 5 agosto 1989 venne ammazzato il poliziotto della Questura di Palermo Antonino Agostino, insieme alla moglie Ida Castelluccio, da poco in dolce attesa. I due, quel giorno, si ritrovavano davanti alla villa di famiglia per festeggiare il compleanno della sorella di Nino, quando all'improvviso furono brutalmente trivellati di colpi da due sicari in motocicletta. 29 anni dopo quel delitto eccellente ancora oggi non si ha verità e giustizia. Nino non era un semplice agente. Era, per la precisione, un “cacciatore di latitanti”, un poliziotto che ricercava i mafiosi che in quel periodo godevano della latitanza, come ad esempio il “Capo dei CapiTotò Riina. Inoltre indagava anche sul fallito attentato all’Addaura contro Giovanni Falcone. Gli indagati nel delitto Agostino sono i boss Antonio Madonia e Gaetano Scotto, sospettati di essere gli esecutori materiali dell'omicidio, e l'ex poliziotto Giovanni Aiello (deceduto il 21 agosto 2017), accusato di aver partecipato all'attentato. Aiello, noto anche come “Faccia da mostro”, è stato riconosciuto da Vincenzo Agostino (padre di Nino), in un confronto all'americana il 26 febbraio 2016, come l'uomo che qualche giorno prima dell'omicidio andò a casa dello stesso e chiese notizie del figlio. In passato per la vicenda è stato indagato anche l’agente Guido Paolilli, la cui posizione è stata archiviata, accusato di essere uno dei responsabili del depistaggio delle indagini, come si legge nel decreto di archiviazione del Gip Maria Pino del 12 giugno 2015 il quale dichiara che: “Le risultanze istruttorie dimostrano come l'indagato abbia contribuito alla negativa alterazione del contesto nel quale erano in corso di svolgimento le investigazioni inerenti all'omicidio di Antonino Agostino e Ida Castelluccio”. Sono passati 29 anni e le indagini sono ancora aperte. Il caso Agostino non è ancora un capitolo chiuso.

*Jamil El Sadi, 18 anni
Our Voice Marche (Italia)

Tratto da: ourvoice.it

TAGS:

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos