Indignazione, amarezza e tanta rabbia nel post della biografa di Tina Anselmi
di Anna Vinci
“No, la Casellati, no, l'incarico, no...”. Inizia così il post di Anna Vinci pubblicato sulla sua pagina facebook. Per la scrittrice e biografa di Tina Anselmi l’incarico esplorativo che verrà conferito oggi dal Capo dello Stato Mattarella al Presidente del Senato è un insulto che brucia.
“Vi prego, donne, vi imploro - prosegue la scrittrice - non dite: evviva una donna. Le nostre maestre, che hanno combattuto in prima linea, senza padrini, si rivoltano nella tomba: Giglia, Sandrina, Tina, Nilde, Marisa... No, la Casellati che neanche accetta le sue rughe, ha preso dal suo mentore. Sono troppo triste. Non è giusto. Spero di non essere sola ad avere questi pensieri. Lei non è sola, si porta dietro le leggi fasulle, i compagni di merenda dell'uomo che ride, i Mangano... Ho scritto un libro su Mutolo, dissociato della prima ora, le sue parole mi rimbombano nella mente. Ho avuto l'onore, dico proprio onore, di frequentare Nino Di Matteo, Anna Galatolo, Alfia Milazzo, Salvatore Borsellino, i ragazzi di Antimafia Duemila, Giorgio e Sonia Bongiovanni, la piccola Sonia, Lorenzo Baldo, tanta brava gente… Oltre le rughe della Casellati, avanza il peggio del nostro passato. E il meglio: dimenticato, lacrime... Uomini e donne che, come Piersanti Mattarella, Falcone, Borsellino, e altri hanno dato la vita per... Oggi 18 aprile 2018 la Casellati ha l'incarico. Ricordate Moro: ma fatemi ridere. Un incubo. Se avessi vent’anni, ne ho molti, molti di più, mi incatenerei davanti al Quirinale. Non posso oggi, poi, faccio la tata alle mie nipotine. Porterei anche i nipotini di Firenze, li andrei a prendere e altri bambini, ma i genitori mi sgriderebbero. Quale futuro... E poi penso alla Siria... La Casellati... E io dopo domani, il 20 sarò a Reggio Emilia, patria nostra, a ricordare Tina Anselmi e Sandra Codazzi. Perdonateli, care amiche, maestre, non sanno quello che fanno. Imperdonabili. Lo sanno? Boh...”.
Tratto da: facebook.com/anna.vinci
Foto © Ansa
La Casellati e la ''missione esplorativa'', c’è un limite all’orrore!
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