di Simona Zecchi - Video
Il 16 marzo 1978 tra le 9.02 e le 9.05 del mattino una raffica di fuoco incrociato cambia per sempre il destino dell'Italia. Le Brigate Rosse prelevano senza ferirlo il presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro mentre era già in viaggio con la sua scorta.
Il 16 marzo 1978. In via Mario Fani a Roma si scrive una delle pagine piu' buie della nostra storia. In un agguato le Brigate Rosse sequestrano Aldo Moro annientando i 5 uomini della sua scorta. Un rapimento che si concluderà drammaticamente dopo 55 giorni di prigionia con l'uccisione dell'allora presidente della Democrazia Cristiana.
Cinque processi, diverse Commissioni parlamentari d'inchiesta, tra cui due specifiche a indagare, e tante inchieste giudiziarie collaterali a cercare di aprire un varco nel buio dei fatti accatastati da 40 anni, nonostante la consegna della verità - cosiddetta ufficiale - sia avvenuta ormai nel lontano 1986 quando Valerio Morucci e Adriana Faranda, i due 'fuoriusciti' dal nucleo romano nato nel 1975 dopo i primi arresti, redigono il memoriale che secondo loro avrebbe dovuto chiarire tutto.
Due i latitanti che ancora non hanno scontato la pena, per Alvaro Lojacono tuttora in svizzera e Alessio Casimirri ormai cittadino del Nicaragua. Nessuna richiesta di estradizione è stata accolta. Mentre Rita Algranati, la 10 brigatista presente sulla scena del crimine viene individuata solo nel 2004 dalle forze di polizia.
L'ultima Commissione parlamentare d'inchiesta dedicata al sequestro e all'assassinio dello statista, istituita nel 2014 e i cui lavori sono terminati a fine legislatura nei primi mesi del 2018, ha fatto emergere molte novità ma ancora la prola fine, ai fatti i cui contesti internazionali sono tuttora un buco nero da riempire, non è stata scritta. Due i filoni d'indagine aperti presso la Procura di Roma a tutt'oggi e uno in collaborazione con la Procura di Reggio Calabria.
Il 40ennale andrà avanti fino al maggio del 2018 in cui si ricorderanno le note finali dell'ultimo giorno di Moro, il 9 maggio 1978.
Tratto da: it.euronews.com