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rossi david morte videodi Francesca Scoleri
Un suicidio inattendibile quello attribuito a David Rossi, avvenuto il 6 marzo del 2013. Il corpo fu trovato privo di vita sotto la finestra del suo ufficio in una zona centrale di Siena. Un’inchiesta de Le Iene rivela particolari preziosissimi ai fini dell’accertamento della verità ma la magistratura persiste nel non considerarli. Proprio come nel caso di Attilio Manca.

Ecco che la presenza dei Servizi Segreti ripiomba laddove non c’è chiarezza di fatti, azioni e omissioni. Ho seguito personalmente il caso di Attilio Manca, il giovane urologo “suicidato” dopo aver operato Bernardo Provenzano di tumore alla prostata. Un’intreccio di operazioni incomprensibili messe in atto da medici, magistrati e rappresentanti delle istituzioni e come un’ombra, la mano dei Servizi Segreti. Immancabili ormai dove i conti macchiati di sangue non tornano.

Da una parte, si copre l’ingiustificabile latitanza di Provenzano; 43 anni vissuti in estrema libertà al punto da aver raggiunto, senza alcun problema, le frontiere francesi per recarsi in una delle cliniche più prestigiose di Marsiglia. Attilio Manca, in qualità di migliore urologo suggerito al boss corleonese, lo ha operato salvandogli la vita ignorando che avrebbe perso cosi  la sua. Ma il movente per eliminarlo appartiene più a quella parte di istituzioni corrotte che non alla mafia. Il processo “trattativa Stato-mafia” ne da prove continue che la maggior parte della stampa ignora. Ma sono fatti. Provenzano è stato protetto, anche da uomini dell’Arma.

Dall’altra parte uno scandalo nazionale che ha origine a Siena; è il 2013, i vertici dell’istituto bancario Monte dei Paschi, nato come “monte di pietà” per dare aiuto alle classi povere della città, vengono sanzionati da Bankitalia con una multa di 5 milioni di euro a seguito di accertamenti ispettivi in cui è stata riscontrata violazione nel controllo dei rischi. Inutile dirlo, le vittime sono i risparmiatori. In un clima di indagini e sospetti, giunge la notizia che David Rossi, responsabile della comunicazione in Monte dei Paschi, si è buttato nel vuoto dalla finestra del suo ufficio in una zona centrale di Siena.

Un suicidio risultato poco credibile sin dai primi momenti. Si dirà che l’uomo, non ha retto ai controlli e alle perquisizioni fatte sia nel suo ufficio che nella sua abitazione pochi giorni prima e che, provato emotivamente, ha preferito farla finita. Parole smentite da chi lo conosceva bene come l’ex moglie Antonella Tognazzi e Pierluigi Piccini, ex dirigente del Monte dei Paschi ed ex sindaco di Siena. Le rivelazioni di quest’ultimo, inconsapevolmente registrato da un giornalista de Le Iene, aprono scenari inquietanti.

Da premettere che il caso è alla sua seconda archiviazione nonostante molteplici prove fra testimonianze e video filmati, dimostrino che la parola “suicidio” sul fascicolo di David Rossi è completamente falsa. Secondo la perizia  grafologica, i biglietti di addio alla moglie, ritrovati nel suo ufficio, sarebbero stati scritti “sotto coercizione fisica o psichica”. Nelle ore trascorse tra il decesso e il sequestro del suo ufficio da parte degli inquirenti, avvenuto  la mattina dopo, il computer di David Rossi è stato manomesso e alcuni oggetti fra cui agende e appunti sono spariti.

Da fotografie fatte  su disposizioni degli inquirenti, si evidenzia la presenza di fazzolettini di carta macchiati di sangue nel cestino. Nessun elemento è stato fornito a riguardo e dei fazzolettini più nessuna traccia. Spariti nel vuoto. Una telefonata, l’ultima fatta da David Rossi, della durata di circa dieci minuti, mai rintracciata. E ancora, testimoni suggeriti dai legali della famiglia, mai convocati.

manca attilio web1I particolari più agghiaccianti riguardano i 22 minuti di agonia vissuti da David Rossi prima di morire. Nessuno lo ha soccorso ma forse è il caso di dire che nessuno poteva soccorrerlo. I periti della famiglia ipotizzano che una vettura posizionata  all’imbocco del vicolo dove giaceva Rossi, impediva la visuale sul vicolo con delle luci accese in modo anomalo. Nel video che i magistrati senesi continuano ad ignorare, si delineano due figure in prossimità del corpo. entrambe prive di identificazione. Nemmeno il verificato reato di omissione di soccorso interessa gli inquirenti ? Dalle immagini si evince inoltre un oggetto in caduta dalla finestra dell’ufficio di David Rossi, dopo ben mezz’ora dalla caduta dell’uomo. Si tratta del quadrante del suo orologio.

Ma nemmeno questo smuove gli inquirenti a procedere verso indagini accurate. Chi ha lanciato quell’oggetto dalla finestra? E ancora, i segni sul corpo di David Rossi denotano colluttazioni e ferite che non hanno nulla a che fare con la caduta ma anche questo, per i magistrati senesi, è un elemento privo di importanza, esattamente come accaduto in presenza del corpo deturpato di Attilio Manca che certo non è frutto di “inoculazione volontaria di stupefacenti”, conclusione messa nero su bianco dai magistrati di Viterbo.

“Ulteriori indagini si preannunciano superflue” rispondono i magistrati di Siena a chi chiede di considerare gli elementi rilevanti e degni di approfondimento fin qui riscontrati ed è più o meno quel che si sente dire da anni la famiglia Manca, che da Barcellona Pozzo di Gotto continua a pretendere sia fatta luce sulla morte del figlio che con ogni evidenza, non si è suicidato.

Il motivo per cui a Siena non si riesce a infrangere il muro d’omertà sulla vicenda Rossi, lo svela suo malgrado Pierluigi Piccini che ben conosce le dinamiche interne a Monte dei Paschi e alla città dove è stato sindaco, la città legata a doppio filo alla massoneria; Piccini parla di festini in una location tra Siena ed Arezzo frequentati da politici, uomini legati al Monte Paschi e magistrati senesi. E parla anche di Servizi segreti. Anche in questo caso c’è analogia col caso Manca. Da numerose testimonianze, pare che nell’apparato dei servizi, ci sia abilità a trasformare omicidi in suicidi.

Durante i lavori della commissione d’inchiesta del Consiglio regionale Toscana su Fondazione e Banca Mps, il Presidente Giacomo Giannarelli (M5S), ha dichiarato: “Il disastro del Monte dei Paschi di Siena rappresenta un punto di non ritorno dell’intero sistema bancario. Quanto avvenuto non è successo per caso. La commissione ha accertato gravi responsabilità della politica e gravi intrecci di poteri forti, non democraticamente rappresentativi, che hanno causato danni economici ai risparmiatori e minato la stabilità dell’erogazione del credito alle imprese. Gravi responsabilità gravano anche sugli organismi di controllo, come Banca d’Italia, Ministero del tesoro, Consob”.

A proposito delle “responsabilità politiche” di cui si accenna, gli ex sindaci di Siena Cenni, Ceccuzzi e lo stesso Piccini, insieme all’ex presidente della provincia Ceccherini, riferiscono all’unanimità che “Al Monte dei Paschi decideva tutto il Partito democratco”. L’unico sistema Italia che non conosce crisi, si riconferma “corruzione S.P.A”.

Tratto da: themisemetis.com

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