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8Fulimeni: "Trovo sorprendente e inaccettabile questa reazione furibonda"
di Iacopo Luzi
Nemmeno mezza giornata e il cartello affisso in Via XX settembre durante la marcia "Fermi contro il razzismo" per ricordare la morte del rifugiato nigeriano è stato rimosso. Già a partire dal primo pomeriggio di ieri, il cartello era stato portato via. Al momento non si sa chi lo abbia rimosso, ma è certo che il cartello avesse generato diverse polemiche fin da subito, nonostante non fosse nulla di fisso, ma soltanto un cartone plasticizzato con due stringhe a tenerlo e qualche fiore depositato sotto.
Tuttavia ciò che vi era scritto: "In memoria di Emmanuel Chidi Namdi. Vittima del razzismo. 5 luglio 2016-5 luglio 2017" non è piaciuto a tutti.

Alessandro Fulimeni, coordinatore dei servizi SPRAR e membro del "Comitato 5 luglio", ha voluto commentare l’accaduto. Fulimeni ha dichiarato: "Speravo potesse rimanere di più il cartello e questa corsa a rimuoverlo mi amareggia molto. Il cartello era semplicemente un omaggio a una vittima del razzismo, visto che lo stesso patteggiamento fra le parti ha riconosciuto il movente razziale, e trovo sorprendente e inaccettabile questa reazione furibonda verso una frase che è una verità giudiziaria."

rimossa targa emmanuel fermo
 
Prosegue Fulimeni: "Dispiace perché sembra che una parte della città, e ribadisco non tutta quanta, non voglia fare i conti con ciò che è successo e aprire gli occhi. Preferisce girarsi dall'altra parte in modo che la cosa passi veloce, mentre va riconosciuto come si stia assistendo a un cambiamento nel nostro territorio, un territorio da sempre connotato da forti legami sociali, e alla diffusione del morbo xenofobo.” Alessandro Fulimeni ha dichiarato che il Comitato 5 luglio formalizzerà una richiesta ufficiale affinché possa essere affissa una targa nel luogo dove avvenne l'aggressione oppure che quell'angolo di Via XX settembre possa essere rinominato in memoria di Emmanuel. Il gesto, che avrebbe un grande valore simbolico, sarebbe un contributo alla città, non un attacco, per invitare alla riflessione, per non dimenticare ciò che è accaduto e per fungere da monito futuro, affinché fatti del genere non avvengano più.

Fulimeni conclude: "Una parte dell'opinione pubblica è convinta che la morte di Emmanuel sia stata solo una rissa fra due persone. E questo pensiero è pericolossisimo, perché può portare i giovani a pensare che certe cose possano essere fatte senza che ci siano grandi conseguenze. Qui non si parla di una lotta fra fazioni a riguardo di ciò che è accaduto, ma un gesto in memoria di Emmanuel che aiuterebbe a non dimenticare e sarebbe da esempio per tutti."

Tratto da: informazione.tv

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