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20170321 xxii giornata vittime mafia bpgAngela Manca: “Soltanto i giovani possono cambiare le cose”
di Giuseppe Coppolino
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” Questa citazione di Paolo Borsellino racchiude l’essenza della manifestazione di giorno 31 marzo, organizzata dalla Rete degli Studenti Medi a Barcellona P.G.
Il corteo era programmato per il 21 marzo, giorno in cui in tutta Italia si tengono manifestazioni per celebrare la “Giornata in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia”. Ma a Barcellona P.G. l’evento era stato posticipato a causa della prematura scomparsa del giovane Aurelio Hasaj, morto in un incidente stradale e a cui sono stati dedicati due minuti di silenzio all’inizio e alla fine del corteo.
La manifestazione è stata articolata in due momenti: un corteo, partito dal Monumento ai Caduti e che ha percorso Via Roma, e una piazza tematica, tenutasi in piazza Beppe Alfano. I manifestanti hanno sfilato per le vie del centro, portando degli striscioni e gridando il loro dissenso contro ogni forma d’illegalità, omertà e indifferenza.
I giovani sono stati i protagonisti assoluti del corteo a cui hanno aderito molte associazioni: La Fenice, Arci Città Futura, Arci Cohiba, CGIL, Legambiente, Studenti Autorganizzati, Barcellona Lab, Comunità di Sant’Egidio, Consulta Giovanile Comunale, Movimento Città Aperta, Il SOL, Paolo Vive, Fonte di Libertà, Fidapa, Leo Club, Il CO.DI, MCL, Rotaract, Giovani Musulmani, UDU, Liberi Tutti, Credito Accademico, il Leo Club, Liberi Tutti, la FAI Antiracket Barcellona, Fonte di Libertà. Tutti insieme hanno lanciato un forte messaggio e hanno testimoniato un forte dissenso nei confronti di tutte le mafie. Infatti è stato più volte ribadito che la mafia non è qualcosa di lontano e che non basta riconoscere la sua esistenza per sconfiggerla. E’ necessario che ci sia una concreta adesione al tema dell’antimafia, che lo si manifesti senza timore e che si crei una collaborazione tra associazioni, cittadini ed istituzioni.
A sfilare a fianco dei ragazzi c’era anche Angela, mamma di Attilio Manca, che in piazza Alfano ha scosso ancora una volta le coscienze dei presenti con la sua accorata testimonianza. “Soltanto voi giovani con la vostra forza, con le vostre idee, con la vostra purezza potete cambiare questo sistema di cose!” - ha esordito Angela Manca. “Non è perché non si uccide che non c’è più mafia! Non è vero, la mafia continua a lavorare alla luce del sole. Io nutro una grande fiducia in voi, ragazzi. Cercate di cambiare, di non scendere a compromessi, di denunciare, di parlare, di gridare. Sono stata sola qui a Barcellona in questi anni, ma a fianco ho avuto un mondo. Oggi voi mi date speranza e spero che siano i giovani barcellonesi, da oggi, a starmi a fianco e a lottare insieme a me, perché Attilio merita verità e giustizia, perché lui era un ragazzo come voi, un ragazzo brillante del liceo Classico ucciso da vermi, da esseri immondi! Io ho bisogno di voi, non mi abbandonate, lottate con me!” - ha concluso la mamma.
Oltre alla madre di Attilio Manca, sono saliti sul palco della piazza tematica anche Mattia De Pasquale (Rete degli Studenti Medi), Vittorio Marcini (presidente dell’associazione “La Fenice”), Michele Mandanici (responsabile di “Studenti Autorganizzati), Stefano Vento (testimone di giustizia e membro del FAI), Benedetto Gianlombardo (membro di Fonte di Libertà) Elettra Andronaco e Alfredo Mangano (presidente e vicepresidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Messina), Mauro Giordano (responsabile regionale della Rete degli Studenti), Sofia Capizzi e Irene Munafò (membri del coordinamento antimafia di Barcellona P.G.).

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I commenti di Stefano Vento e Benedetto Gianlombardo si sono soffermati sulla storia recente del fenomeno mafioso a Barcellona P.G. e sui grandi passi avanti compiuti in questi anni, che riguardano anche le forze dell’ordine e la magistratura. I ragazzi invece nei loro interventi hanno centrato le cause economiche, sociali e culturali della mafia e hanno proposto una serie di iniziative mirate a diffondere la cultura della legalità. Mauro Giordano per esempio ha indicato una serie di modi per riuscire, dal basso e da dentro, a sconfiggere la cultura mafiosa, a estirpare le radici dalla mente di chi è sempre stato abituato a vivere in luoghi dove dire “sbirro” è un insulto e dove “non lavori se non lo chiedi a zio Tano”. Lui, insieme a tutti i ragazzi che hanno presenziato la manifestazione, ha esortato i coetanei a partecipare ai campi di lavoro estivi, organizzati da Libera nelle terre confiscate alla mafia. Tra tutti i messaggi e le riflessioni compiute, però, non può essere sottaciuto l’intervento di Vittorio Marcini, il quale, insistendo sulla lotta all’omertà, ha poi dichiarato: “Aurelio non è più tra noi, ma se qualcuno sa cosa è successo quel giorno in quella strada, per favore lo dica! Parli! Dica cosa è avvenuto perché Aurelio oggi sarebbe stato qui, perché se lo merita la sua famiglia, perché lo meritiamo tutti noi.” La mattinata si è conclusa con gli interventi di Sofia Capizzi, Presidente di Liberi Tutti e Irene Munafò dell’Arci Cohiba, le quali hanno esortato i ragazzi a partecipare attivamente a costruire l’antimafia a Barcellona e a partecipare al coordinamento antimafia, che racchiude molte realtà sociali barcellonesi: “Il gruppo si riunisce settimanalmente. Chiedetemi dove e quando e vi dirò che progetti abbiamo.”
Altrettanto importanti sono i commenti degli organizzatori, pienamente soddisfatti. “Abbiamo organizzato anche una piazza tematica alla fine del corteo per non rendere questa manifestazione fine a se stessa” - affermano Mattia De Pasquale e Samuele Longo, membri della Rete degli Studenti Medi. - “Questo è un momento di confronto, riflessione e approfondimento grazie agli interventi di molte persone che ogni giorno s’impegnano nella lotta alla criminalità organizzata.” I ragazzi della Rete degli Studenti Medi infatti insistono sul fatto che questo corteo è stato ideato come un momento formativo, organizzato dai ragazzi per i ragazzi, con l’aiuto e l’esperienza di chi da anni è impegnato nel campo dell’antimafia. “Manifestazioni come questa sono molto importanti per sensibilizzare i ragazzi a temi attuali di tale importanza.” - affermano - “Non bisogna dimenticare che oggi possiamo liberamente parlare di mafia, grazie all’impegno di chi, prima di noi, si è opposto pubblicamente ad ogni logica mafiosa. Ma bisogna continuare a farlo, soprattutto fra i giovani, perché la lotta non è finita.”
Viene ribadita infine l’importanza di una corretta formazione culturale ed educazione civica, come spiega Giuseppe Coppolino, responsabile alla formazione: “Dietro questa manifestazione ci sono tante ore di discussione, confronto, formazione e un grande impegno sociale che da sempre caratterizzano i ragazzi della Rete. Fra gli obiettivi del Sindacato Studentesco ricoprono un ruolo rilevante la formazione e la partecipazione di tutti, per dar vita ad una generazione di futuri cittadini coscienti del proprio ruolo sociale.” Obiettivo formativo che sembra essere stato raggiunto pienamente.

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