Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

migranti c ansa apdi Daniela Tornatore
Le barricate a Goro per respingere i migranti, la solidarietà negata e quella distanza che non è solo geografica

Ho immaginato le barricate nelle strade di Lampedusa. Sul molo, nelle spiagge. Barricate sulla pista dell’aeroporto, barricate davanti al centro di accoglienza. Ho immaginato i lampedusani protestare a gran voce in piazza, chiudere le porte di casa loro, negare aiuto, soccorso, collaborazione, solidarietà. Ho immaginato grigliate di pesce fresco nel corso principale e scoppi di gioia a fine trincea. I clandestini via, non li vogliamo. Cominciano in dodici e poi ne arrivano mille. Donna incinta? Non me ne frega un cazzo. Prima ci siamo noi, poi ci sono loro. Via.

Per un attimo ho immaginato Lampedusa come Goro. E mi sono chiesta: che cosa sarebbe successo se in tutti questi anni a Lampedusa avessero fatto così, come hanno fatto a Goro? Se Lampedusa avesse chiuso le sue braccia a migliaia e migliaia di immigrati? Se avesse cacciato via tutti gli uomini, le donne e i bambini che ha accolto in questi anni? Se non avesse seppellito tutti i morti?

Che cosa dovrebbero dire a Lampedusa? Che cosa dovrebbero darle, il Nobel?

Goro, provincia di Ferrara, Emilia Romagna. Lampedusa, provincia di Agrigento, Sicilia. Quando la distanza non è solo geografica.

Tratto da: dipalermo.it

Foto © Ansa/AP

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos