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citt dimatteo fiumicelloNella città di Giulio Regeni un evento in difesa dei valori che guidavano il giovane martire
di Jessica Pezzetta Savogin
Il 29 aprile 2016, la città di Fiumicello (UD) ha conferito la cittadinanza onoraria al dottor Antonino Di Matteo, magistrato che si occupa del processo sulla trattativa stato-mafia e per questo condannato a morte da Cosa Nostra.
L’approvazione di questo progetto ha richiesto un impegno da parte nostra (di mio marito Giangiacomo e mia) iniziato il 18 giugno 2015, giorno in cui è stato proiettato, su nostra iniziativa e con il patrocinio del Comune di Fiumicello e di 6 Comuni limitrofi, il film La Trattativa di Sabina Guzzanti, cui è seguito un dibattito con un numeroso pubblico alla presenza della stessa Guzzanti e del direttore di ANTIMAFIADuemila Giorgio Bongiovanni, attivo sostenitore di Nino Di Matteo. Ora, dopo quasi un anno di attesa, siamo felicissimi che finalmente la nostra accorata richiesta sia stata concretizzata, poiché, ogni qualvolta un Comune conferisce la cittadinanza onoraria al Dottor Di Matteo viene apposto un ulteriore tassello a formare uno scudo di protezione intorno a questo coraggioso e ammirevole magistrato. Oltre alle manifestazioni e alle iniziative di privati cittadini e di tante associazioni, è fondamentale il coinvolgimento delle Istituzioni, di quella loro parte onesta, nello stringersi attorno a Nino Di Matteo così come a tutti quei magistrati che stanno combattendo la sua stessa battaglia, data l’ormai ben nota commistione tra mafia e stato.
Per quanto riguarda il Comune di Fiumicello si tratta di un caso davvero particolare, poiché di qui era originario il ricercatore Giulio Regeni i cui passi, sin dalla più giovane età, sono stati mossi dai valori della tolleranza, della legalità e della giustizia, gli stessi che muovono quella parte della magistratura che cerca, rischiando quotidianamente la vita, di salvare questo nostro Paese portato alla rovina proprio da uno stato mafioso che troppo spesso questi valori calpesta. I medesimi valori che hanno condotto Giulio ad incontrare a Il Cairo il suo drammatico destino.
citt dimatteo fiumicello interna 2Il conferimento della cittadinanza onoraria a Di Matteo è stato definito dal sindaco di Fiumicello, Ennio Scridel, "un atto dovuto di rispetto e di sostegno ad un magistrato che sta dedicando la propria vita a combattere una battaglia per tutti noi". Le parole commoventi del nostro sindaco sono state accompagnate dagli interventi dei consiglieri comunali Eva Sfiligoi, che ha spiegato chi è Antonino Di Matteo, e Andrea Deiuri, il quale ha letto la relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia sulla situazione delle infiltrazioni mafiose in Friuli Venezia Giulia. Da tale relazione è emerso che "questa regione, data la sua particolare posizione geografica, sta diventando sempre più oggetto di interesse da parte di gruppi familiari residenti sul territorio collegati al crimine organizzato, che cercano di insinuarsi nei settori economici della Regione in maniera occulta e muovono enormi quantità di denaro proveniente da attività illecite. Sebbene i fenomeni di estorsione siano rari e le infiltrazioni mafiose non trovino forme evidenti di manifestazione, esse si traducono nella partecipazione societaria e nel finanziamento di imprese, oltre che nel settore degli appalti pubblici ove si considerino i grandi progetti realizzati e programmati in questa Regione relativi alla viabilità, alla logistica portuale e all’edilizia residenziale turistica". Pertanto, poiché anche la nostra Regione è toccata dal problema delle infiltrazioni mafiose, i consiglieri comunali si sono dichiarati pienamente favorevoli nel sostenere il lavoro svolto dal magistrato Antonino Di Matteo accogliendo, quindi, all’unanimità, la richiesta di renderlo cittadino onorario di Fiumicello.citt dimatteo fiumicello interna Nino Di Matteo è, come sostenuto dal nostro sindaco, il quale con le sue parole ha espresso i sentimenti di tutti i presenti (oltre alla giunta comunale c’erano parecchi cittadini arrivati a Fiumicello per presenziare a questo evento persino da Trieste, Udine, Buja e Pordenone) "un orgoglio nazionale", poiché "quando un magistrato semplicemente accetta l’incarico che gli viene proposto dal Ministero della Giustizia di occuparsi di temi così difficili come quelli malavitosi, in particolar modo in questo momento della nostra storia, è definibile ancora in vita un eroe proprio perché va a scavare in quella melma che da sempre attanaglia la nostra Repubblica e va a toccare quei gangli di poteri oscuri che fanno sì che il nostro Paese sia sempre sotterrato da una cappa di oscurità". "Io spero - ha proseguito Scridel - che questa nostra piccola delibera, questo nostro piccolo gesto, possa dargli ulteriore fiducia e possa porre ancora luce su una situazione che per lui diventa ogni giorno più rischiosa poiché, lottare contro il male, fa sì che ci si trovi in una condizione di pericolo non facilmente governabile. Quindi, un in bocca al lupo a Di Matteo e a tutti coloro che lavorano insieme a lui e speriamo che porti chiarezza in questo difficile Paese quale è l’Italia tutta, dato che, come spiegato precedentemente dal consigliere Deiuri durante la sua lettura della relazione della DNA, la mafia si è ormai spinta nel Nord Italia in maniera piena: pensiamo a quanti comuni sono stati commissariati in Lombardia. L’altro giorno è stato persino commissariato per la prima volta un comune dell’Emilia Romagna... quindi, direi che, mai come in questo momento, abbiamo bisogno di tanti Nino Di Matteo!".

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