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1Il ricordo di Beppe Montana da parte dei bambini dell’Orchestra Falcone Borsellino alla Questura di Catania
di Alfia Milazzo - 29 luglio 2015
È stato un bellissimo pomeriggio quello del 28 luglio scorso, che ha coinvolto i ragazzini dell’Orchestra Falcone Borsellino di Catania, riuniti per ricordare Beppe Montana, il poliziotto ucciso dalla mafia trenta anni fa.

La commemorazione si è svolta inizialmente nella sede della Questura di via Nicolella a Catania. Alle 18, davanti alla lapide in cui sono incisi i nomi dei polizziotti catanesi martiri della criminalità, tra i quali lo stesso Montana, i bambini dell’Orchestra Falcone Borsellino hanno suonato l’Inno Nazionale, diretti da Serena Sicari, alla presenza di rappresentanti della polizia di Stato che li 2hanno accolti calorosamente. Il Capo di Gabinetto, dott. Giovanni Marziano ha parlato ai piccoli musicisti a cuore aperto, sottolineando il valore e l’importanza del rispetto della legalità, un rispetto che deve calarsi nella vita quotidiana, e nelle scelte di tutti i giorni. Oltre ad affermare il significativo contributo dell’ispettore Montana, si è soffermato anche sulla storia di Giovanni Lizzio (del quale il 27 luglio ricorrevano i 23 anni dalla morte) e di Filippo Raciti, ucciso da un’altra forma di criminalità, che utilizza il tifo calcistico per perpetrare violenze, arrivando persino ad uccidere.
I ragazzini dell’Orchestra hanno ascoltato con grande interesse ed emozione il discorso altamente educativo del dott. Marziano.
Subito dopo è giunta la telefonata di Pippo Giordano, ispettore della Dia, fraterno collega di Beppe Montana, che ha raccontato con commozione del collega amico, dipingendone il carattere 3molto buono e allegro. Una personalità radicalmente onesta e sincera. Di cui si sente la mancanza. Perché Montana, ha affermato Giordano, ha lasciato un vuoto terribile nella Squadra Catturandi. Come Ninni Cassarà e Zucchetto, anch’essi freddati da mano mafiosa,e tutti gli altri poliziotti che hanno affrontato il rischio di morire con grande coraggio, ma anche con un pizzico di incoscienza dovuta all'essere tutti giovani innamorati del proprio mestiere. Mentre fluivano le parole accorate di Giordano, si rincorrevano gli sguardi attenti dei ragazzini, come in un vivaio di pensieri in cui germogliano le più pregiate delle riflessioni: il sorriso solare di Montana raggiungeva la realtà attuale delle loro vite, il suo profilo etico brillava nel giardino delle loro coscienze, trasformandosi in vicinanza e adesione. Bambini che vengono da quartieri delicati come San Cristoforo, Librino di Catania e da province in cui i giovani girano spesso con il coltello in tasca come Adrano. Frequentano la Scuola di vita e Orchestra della fondazione La città invisibile, che ha messo loro a disposizione gratuitamente gli strumenti e un insegnamento culturale d’eccellenza, ampliando il progetto del maestro venezuelano Josè Antonio Abreu per la formazione orchestrale. Abreu, ex ministro dell’economia, in 40 anni ha strappato alla criminalità ben 400 mila ragazzi con la musica. La città invisibile ne ha formati in 5 anni oltre 730 e 5000 nella legalità. Tutto ciò solo usufruendo di donazioni private e senza finanziamenti pubblici. Un risultato ottenuto grazie al metodo della4 Scuola che si basa sull’idea che la più alta formazione culturale (infatti i ragazzini vengono preparti non solo nella musica ma anche in varie discipline tra cui matematica, poesia, teatro, scacchi, arti orientali) abbinata alla storia di uomini valorosi come Falcone Borsellino, Dalla Chiesa, Puglisi, Fava, Montana e gli uomini delle scorte uccisi nelle stragi, può generare un sano riscatto delle nuove generazioni. Inoltre alcuni allievi, tra i primi iscritti alla scuola, sono oggi in grado di affiancare i maestri, generando sostenibilià del programma.
Il secondo momento dedicato a Montana si è svolto alle 19 in piazza Duomo, dove l’Orchestra Falcone Borsellino ha dato il meglio di sé suonando pezzi di musica classica barocca e marce di Tchaikowsky, Diretti con stile ed eleganza da Serena Sicari, davanti ad un folto pubblico, tra i quali moltissime famiglie e turisti, è stata ampiamente applaudita dai presenti totalmente catturati dalla loro musica. Il finale è stato quello del tango di Gardel “Por una cabeza” suonato da questi ragazzi il 5 maggio scorso in presenza di papa Francesco in piazza San Pietro. Un tango che è un inno all’amore e alla bellezza.
5In piazza Duomo ha parlato il giovane attivista antimafia Alfio Platania, che in un lucido discorso ha reso attuale l’esempio di vita di Montana. Il professore universitario di matematica Mario Strano si è detto fiero di conoscere e sostenere l’Orchestra Falcone Borsellino, ritenendola un esempio di vero riscatto della città. Liborio Scaccianoce, volontario e mentore della Città invisibile  ha sottolineato il valore di un impegno quotidiano che, pur costando sacrifici e fatica, non sfrutta risorse economiche ingenti per generare un serio sviluppo e un’autentica, non retorica, promozione della legalità.

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