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guzzanti-sabina-c-paolo-bassaniTutto esaurito a Grosseto con Sabina Guzzanti
di Francesco Bertelli - 21 marzo 2015
Ciò che rende diverso il film di Sabina Guzzanti rispetto ad altri docu-film o fiction sulla mafia è che qui effettivamente si capisce il perché della trasformazione della vecchia mafia con coppole e lupare in mafia dei colletti bianchi. Una trasformazione che trova la sua origine in un evento ormai consolidato da diverse sentenze processuali: la Trattativa.

Un termine che in tv fa paura. Un termine che terrorizza il potere. Su questa trattativa si sono fatti tanti morti: da Falcone e sua moglie Francesca Morvillo, a Borsellino, senza dimenticare i loro agenti di scorta.

Trattativa che poi preseguì con altre vittime nel 1993: stragi a Firenze, Rome e Milano. Perché Cosa Nostra colpisce il patrimonio artistico italiano? Chi sono i mandanti? Chi c’è dietro a tutto questo?

Il 18 e il 19 marzo il Movimento delle Agende Rosse- Gruppo Peppino Impastato di Grosseto ha organizzato due giornate di proiezioni del film #LaTrattativa con la presenza di Sabina Guzzanti.

Una piccola grande impresa alla luce delle sorti iniziali di questo illuminante film.

Boicottaggi, apparizioni sporadiche nelle sale cinematografiche e alla fine la ciliegina sulla torta: il ritiro dalle sale che secondo i giornali di regime è avvenuto per “scarsa affluenza di pubblico”.

La realtà la conosciamo, è ben diversa. Un film del genere non poteva non trovare resistenze in questo Paese. Meno persone lo guardano, meglio è. Questo è stato il ragionamento “del sistema”.

Poi scuole, associazioni, movimenti da Nord a Sud hanno fatto richiesta per poterlo  vedere e il miracolo è avvenuto.

Quelle di Grosseto sono state le proiezioni numero 487, 488 e 489. Impossibile non rimanere stupiti da ciò che la Guzzanti è riuscita in maniera chiara e lineare a rappresentare sul set.

Molte le domande del pubblico. E’ incredulità  e stupore quello che si vede in molti dei loro volti. Com’è possibile che tutto ciò sia avvenuto senza che nessuno se ne sia accorto? Oppure  molti se ne sono accorti e sono semplicemente rimasti spettatori?

E’ il messaggio contenente in questo film che ci può dare la risposta: guardandolo si capisce chi sono davvero i nostri nemici, chi ci ha tolto in questi anni la democrazia, chi ha spolpato questo Paese nel nome di patti scellerati con la criminalità, fino ad arrivare ad oggi nel 2015 in cui si fa davvero fatica a distinguere la parte giusta e quella sbagliata.

Guardando il film pare difficile ad un primo sguardo, ma una speranza di fondo c’è: si possono aprire gli occhi e apprendere ciò che è successo ed poter essere più attenti da ora in poi.

Anche la stessa azione del voto in cabina elettorale è stato un tema sollevato sia dal pubblico sia dalla regista: è ancora importante però oggi non basta. Non è l’unica cosa che ci resta e da solo non , appunto, non basta.

E’ un cambiamento a livello culturale quello che serve. Tutto parte dalle scuole.

Ed illuminante è stata sicuramente la terza e ultima proiezione (avvenuta giovedì 19 marzo dalle 10.15) a cui hanno assistito cinque classi superiori. E’ da queste generazioni che deve partire il cambiamento, quello vero. Come Gruppo Peppino Impastato di Grosseto aderente al Movimento delle Agende Rosse al termine del dibattito con gli studenti, abbiamo invitato chiunque abbia interesse a partecipare al “Progetto Scuole”: realizzare con qualsiasi forma di espressione (saggio, articolo, dipinto a mosaico, canzone musicale) ciò che è rimasto maggiormente impresso a questi giovani dopo la visione del film. Gli autori saranno invitati dal nostro gruppo nelle giornate del 23 maggio e del 19 luglio in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Tutto il Movimento Agende Rosse-Gruppo Peppino Impastato di Grosseto ringrazia Sabina Guzzanti per la sua presenza a queste due giornate che difficilmente il pubblico del Cinema Stella potrà dimenticare.

E  citando la regista, possiamo dire: “finchè c’è la trattativa al cinema o nelle scuole, c’è la speranza che la trattativa finisca nel nostro Paese”.

Si, perché purtroppo quello scellerato patto è ancora in corso e solo informandoci  possiamo ristabilire verità e giustizia per Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e i loro angeli custodi.

Quel fresco profumo di liberà non è  impossibile da raggiungere.

Foto © Paolo Bassani

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