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arresto-manette-1di Sandra Figliuolo - 3 marzo 2015
Il clamoroso arresto del presidente della Camera di commercio. La passione civile, la lotta per la legalità, i protocolli sulla trasparenza. Fino a quando, davanti ai carabinieri, vengono a mancarti le parole. Come mancano a noi.
Quando ha visto i carabinieri, mentre sulla sua scrivania c’erano 30 mila euro in contanti in una busta, sarebbe sbiancato. Gli sarebbero mancate le parole. La stessa sensazione che ho provato io quando stamattina ho saputo del suo arresto: Roberto Helg, cavaliere del Lavoro, collezionista di incarichi, presidente della Camera di Commercio di Palermo, presente a tutte le manifestazioni antimafia, fermo sostenitore della legalità e paladino indefesso della lotta contro il pizzo, avrebbe intascato una mazzetta per favorire un imprenditore. Di fronte a una notizia del genere ti dici semplicemente che non c’è speranza, che da questa terra bellissima non si può fare altro che scappare.

Pensi alle tonnellate di parole spese, ai comizi sulla legalità, quest’entità astratta che, a forza di invocarla, sembra non esista neanche più come riflesso nella caverna di Platone. Pensi a tutti quegli imprenditori onesti, strozzati da tasse e balzelli che hanno sempre più il sapore dell’iniquità, alle migliaia di operai e dipendenti che per le difficoltà dei loro “padroni” si ritrovano senza lavoro e alla fame. Pensi che, nel 2015 in un Paese industrializzato e democratico, c’è ancora gente disposta a pagare per avere ciò che le spetta invece di diritto. E ti senti male. Sbianchi anche tu, riflettendo sul fatto che l’onestà in questo sistema non è ammessa, è una debolezza, spariglia le carte e paradossalmente crea problemi.

E ti senti stanco di sentire sempre le stesse cose, i giambi contro la mafia e la corruzione, quei j’accuse tuonanti contro lo schifo predominante, quegli inviti carichi di passione civile ai commercianti perché denuncino usurai e taglieggiatori, tutte quelle firme sotto i flash per siglare migliaia di protocolli sulla trasparenza…

Ecco, fateci una cortesia: praticatela questa benedetta legalità, specie quando i riflettori sono spenti o puntati altrove, non riempitevi semplicemente la bocca. Tanto per evitare, magari, che proprio sul più bello vi manchino le parole.

Tratto da: dipalermo.it

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