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our-voice-c-giorgio-barbagalloPatricio è un ragazzo che dall'Argentina è giunto a Palermo ed ha preso parte agli eventi in ricordo dell'uccisione del giudice Paolo Borsellino e dei cinque agenti di scorta. Pubblichiamo di seguito le sue impressioni sulla città e sulle iniziative portate avanti da bambini e ragazzi contro le mafie, punto di partenza per la costruzione di una società più giusta.

Palermo, una città italiana ricca di storia, dove l'oriente si fonde con l’occidente e le differenti culture danno vita ad una società di abitudini e tradizioni che la rendono molto singolare. In questo contesto la luce affronta l'oscurità, come Davide affrontò Golia, in una lotta apparentemente disuguale. Da una parte la mafia che controlla e dirige la vita delle persone avvalendosi del vecchio metodo della violenza e della paura, appoggiata da uno Stato corrotto che sottomette il popolo alla schiavitù, dividendolo, impoverendo sempre di più i poveri ed arricchendo sempre di più i ricchi. Dall’altra parte, un raggio di luce irradia nei cuori un sentimento di amore e di giustizia, che riempie di colore questo mondo grigio e senza vita.

Questa luce sono i bambini ed i giovani che, attraverso l'arte, la musica ed il ballo, combattono la mafia con dedizione e, soprattutto, con il loro ideale inciso nello slogan “Mai più mafia: L'arte uccide la mafia". Ad ispirarli la vita ed il sangue di tanti martiri che hanno lasciato questo mondo assassinati per avere denunciato le ingiustizie di questa terra benedetta e maledetta allo stesso tempo. Peppino Impastato, i giudici antimafia Falcone e Borsellino, padre Pino Puglisi, tra gli altri, tutti loro hanno tracciato il cammino che ora percorrono i bambini ed i giovani di Our Voice.

Domenica scorsa, presso il Teatro Brancaccio, del "Centro Padre Nostro", troviamo ad accoglierci alcuni volontari che portano avanti l'opera di Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. La sua missione si basava sul riscattare i bambini dagli artigli dei mafiosi per insegnare loro a lottare per un futuro migliore, precisamente quello che ora fa questo centro. Non è un lavoro facile, la mafia li ha minacciati per fermarli nel loro lavoro. Ci hanno anche detto che non ricevono aiuti dallo Stato e inoltre la situazione nella quale vivono i bambini di Palermo è molto complicata. Molti di loro abbandonano la scuola e si perdono nei vizi del mondo come l'alcool e la droga, altri che nascono nella povertà non tardano ad unirsi alla mafia che li trasforma nei suoi piccoli soldati.

In questo contesto il gruppo di giovani di Our Voice ha presentato il suo show: L'arte uccide la mafia. Con musica, canto e ballo, tutto ideato e diretto da loro stessi senza l'intervento di alcun adulto, dove i protagonisti di età compresa tra i 5 e i 18 anni ci accompagnano in un viaggio nella storia dei martiri siciliani che hanno dato la loro vita per una causa giusta.

Il pomeriggio è trascorso in un teatro pieno di pubblico e lo spettacolo di questi giovani artisti ha emozionato tutti. Non sono mancate lacrime di felicità oltre la gioia di vedere la gioventù che fa sentire la propria voce.

Senza dubbio il mondo è alla rovescia, in quanto sono i bambini a dare esempio agli adulti, lottando per un mondo migliore, con dedizione, disciplina e, soprattutto, con amore verso la vita e la libertà. Accompagnarli e proteggerli è il nostro lavoro affinché attraverso l'arte e la cultura si possa cambiare la nostra realtà e così sognare nuovamente un futuro migliore.

L'Italia è il punto di partenza di una rivoluzione sociale e culturale che il nostro mondo necessita per trasformarsi nella Terra che tutti desideriamo.

Patricio César Alod - 22 luglio 2014

Foto © Giorgio Barbagallo

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