di Claudia Nigrelli - 28 febbraio 2014
Si è svolta mercoledì 26 febbraio 2014 la presentazione del video documentario: “Carmelo Iannì un uomo al servizio dello Stato”, proiettato presso l'ex Casa Badalamenti a Cinisi (bene confiscato alla mafia nel 2006 e affidato in parte all'Ass. Casa Memoria Felcia e Peppino Impastato ed all' Ass. Peppino Impastato Onlus, nel 2010). Il video realizzato dai volontari di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato: Cristina Cucinella (produttore esecutivo), Lorenzo Randazzo (regista),Georgia Palazzolo( montaggio), Claudia Nigrelli, Chiara Baiamonte, Luisa Impastato (scrittura), Mara Manzella (fotografia), Giuseppe Altavilla (musiche), racconta la storia di Carmelo Iannì, albergatore dell'Hotel Riva Smeralda sito nei pressi di Villagrazia di Carini, ucciso da mano mafiosa, nell'Agosto degli anni '80.
Ad assistere all'evento una sala gremita in ogni ordine di posto con molti che sono ance rimasti in piedi, tanta era la curiosità che si respirava attorno alla testimonianza.
Dopo una breve presentazione dell'attività che ha spiegato il progetto all'interno del quale si inserisce la realizzazione del video, i volontari hanno augurato la buona visione a tutti i presenti.
37 minuti di documentario terminano con un caloroso e sentito applauso da parte di tutta la sala.
La gioia e la soddisfazione che si leggeva negli sguardi delle figlie e della moglie di Carmelo Iannì, ha riempito d'orgoglio i volontari. Intento principale del gruppo di lavoro, quello di dare luce a una vittima di mafia poco conosciuta e sottolineare l'impegno civile di una persona comune che ha sacrificato la propria vita per essersi opposto alla mafia. Successivamente alla proiezione, le figlie Liliana e Roberta Iannì, Saverio Lodato giornalista e scrittore, Francesco Sanfilippo responsabile del sindacato SIULP della squadra mobile di Palermo, hanno chiuso con qualche commento a caldo. Commenti si, ma poche parole ad arricchire la serata con il video che aveva detto tutto. Aneddoto da sottolineare invece, è stato l'incontro tra i familiari ed un vecchio amico dell'albergatore che non vedevano ormai da tempo. Un momento emozionante e commovente che ha colto tutti i presenti. Alla fine, da parte di tutti i volontari, la consapevolezza di aver centrato gli obiettivi preposti lanciando un messaggio: non esistono vittime di mafia né di serie A né di serie B, siamo tutti vittime di un sistema che può essere scardinato solo da un lavoro d'insieme.