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schiavone-camion-barilidi Francesca Munno* - 4 novembre 2013
È di ieri la notizia della pubblicazione sulla testimonianza del collaboratore Schiavone (in foto) del 1997 in Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. Ho letto tutta la deposizione di Schiavone e per quanto io conoscessi già questi meccanismi, questi traffici illegali poiché abito in una terra martoriata e violentata dagli interramenti dei rifiuti, traffici portati avanti dalla ‘ndrangheta e imprenditori locali, non riesco a non essere presa dalla rabbia, non solo per quello che ha fatto la camorra, ma di tutti quelli che erano a conoscenza, già dal 1997, e non hanno fatto niente.
“Fra 20 anni moriranno tutti”, disse Schiavone nella sua deposizione, e se qualcuno avesse fatto qualcosa nel 1997? Se fossero intervenuti subito? Di fronte alla salute dei cittadini, dei loro figli, dei loro nipoti, cosa c’era da secretare? Oggi paghiamo, pagano con la vita in Campania, nel Lazio ( e anche in Calabria) errori istituzionali, complicità, tutto per cosa, per chi? Chi doveva fare qualcosa non l’ha fatta, come possiamo chiamare questi che hanno chiuso orecchie, bocca, occhi, solo per denaro?

Io li chiamo complici, assassini, delinquenti. Perché noi del sud siamo stati per anni pattumiera delle aziende del nord, dell’Europa, ed oggi se riusciremo a salvare anche una sola vita di queste persone riusciremo a sconfiggere davvero quel pezzo di passato corrotto che ha fatto ammalare i nostri figli, i nostri nipoti, le nostre sorelle, le nostre madri, i nostri padri. Non ci sono soldi per la bonifica? Chiederemo i danni economici alle imprese che hanno scaricato da noi, sequestreremo tutte le loro aziende, case, edifici, patrimoni di ogni genere, affinché ogni pezzo di terreno inquinato sarà bonificato. Per anni hanno violentato queste terre, per anni amministratori, pezzi delle istituzioni hanno reso questa terra fragile, sporca, senza un minimo di ritegno, e le tante lotte di comitati, associazioni, pochi politici, sono rimaste inascoltate. Nel peggiore dei casi hanno sdrammatizzato gli allarmi di quei comitati. Quei cittadini sono stati presi per pazzi, come se la difesa della salute delle persone fosse un reality show su cui ridere, come se fosse un circo dove il pagliaccio cade e tutti ridono.
La salute dei cittadini sancita dalla Costituzione Italiana, messa all’asta da criminali, venduta alla prima associazione delinquenziale e avallata da pezzi della politica, da pezzi della massoneria, gente che muore di cancro a causa di questi interramenti: vergognatevi tutti, dai delinquenti ai pezzi dello Stato corrotto. Il dolore di quelle persone malate peserà sulla vostra coscienza, io non saprei come altro chiamarvi, solo due parole: delinquenti, assassini!

*Azione Civile Calabria

Tratto da: azionecivile.net

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