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siria-uomodi Pietro Orsatti - 29 agosto 2013
Me la ricordo la posizione del Partito Radicale sugli euromissili a Comiso. Come mi ricordo l’appoggio sofferto alla prima guerra del Golfo e poi a quella in Kosovo. Ci hanno propinato la balla delle guerre umanitarie, dall’Iraq all’Afghanistan. Bravi i Radicali! Me la ricordo Emma Bonino in tutte quelle occasioni, mesta dare il via alla violenza delle armi proclamandosi non violenta.

Me la ricordo bene. Sapere che oggi il ministro degli Esteri Bonino prima appoggi, poi consideri un “permesso” a Usa e Gb, poi pretenda autorizzazioni all’Onu, poi ancora parli di non concedere “basi italiane” senza un mandato delle Nazioni Unite ben sapendo – e dimentica di dichiararlo – che gli Usa hanno nel nostro paese basi proprie (e proprio quelle che verranno utilizzate per i raid) senza alcun controllo e sovranità da parte del governo italiano. Si, me la ricordo molto bene la Bonino.
Come ricordo il Pds, poi i Ds e ora il Pd, così bravi e addolorati e responsabili, timidamente alzare la mano per poi abbassarla alla prima occasione, e poi votare a favore degli interventi e puntualmente ogni anno per il rinnovo delle missioni e degli stanziamenti (folli e smisurati) per il sistema “difesa”. Altro da quel Pci di Enrico Berlinguer e Pio La Torre che fece una scelta per nulla facile: non solo di schierarsi contro la corsa agli armamenti, ma mettersi accanto al movimento pacifista, accettando l’inimmaginabile, l’ascolto e la collaborazione con altre realtà e culture altre soprattutto non istituzionali. Mica era una cosa solo di quel brav’uomo di Ingrao il movimento della pace. Era una scelta di campo inimmaginabile per l’epoca e per quel partito. Era la società italiana che cambiava e in meglio.
Ovviamente Berlusconi è riuscito a cancellare dai media l’intervento in Siria. Scivola la notizia sempre più in basso nella gerarchia delle notizie. Certo, è molto più importante parlare di come Luciano Violante cerchi in tutti i modi di salvare il pregiudicato Silvio Berlusconi e consentirgli di non essere escluso (come impone la legge e la condanna e la decenza) di pubblici uffici. Come è più importante l’esultanza di Brunetta per l’ennesima truffa (che pagheremo cara come paese) di far saltare l’Imu per finta – riciccerà il prossimo anno con un nome diverso e con altre imposte a fargli da contorno – e i dubbi dell’eterno candidato alla qualunque Matteo Renzi. Della Siria che se ne frega. Delle base Usa in Italia, della flotta nei nostri porti e nelle nostre acque, dei droni e delle armi e dei bombardieri, del Muos a Niscemi che inaugurerà la guerra moderna fatta di antenne e macchine, chi se ne frega.
Paese di “tengo famiglia”, popolo abbrutito da vent’anni di berlusconismo, incantato da Grillo che è ossessionato dal voto possibile e non guarda oltre alla propria parrocchia/setta da tenere sotto controllo per parlare di pace e guerra, ossessionato dalla pagnotta, dalle vacanze fatte con le cambiali, dalla Smart in leasing per i figli e il melafonino ultimo modello a rate. Che può dire un popolo del genere davanti all’ennesima guerra nel Mediterraneo in cui verrà trascinato dal peggiore ceto politico che si possa immaginare? Niente.
Rimangono soli, lì davanti alle antenne a Niscemi, le mamme, i ragazzi, gli uomini e le donne del movimento NoMuos. Soli. Isolati. Ultima falange di una civiltà che se non è svanita si è posta in coma farmacologico. Schiacciati, l’ho scritto anche ieri, fra il potere della macchina militare degli Usa e una classe politica di voltagabbana e di mestatori seriali. Fra il cantiere – in fase di conclusione – che va avanti come un carro armato che “c’è una guerra da fare” e la scelta di mettere in campo le forze dell’ordine per imporre un pezzo di Stati Uniti militarizzato in territorio italiano. E questo fa urlare di rabbia per chi ha ancora memoria di quello che fu il movimento della pace.
Riascolto “Life During Wartime” dei Talking Heads. Un pezzo scritto negli anni di Reagan, dell’ossessione della guerra in casa, delle operazioni coperte in America Latina e in mezzo mondo, degli Euromissili. Un pezzo bellissimo e allucinato, che descrive quell’America lì, dove diritti e civiltà venivano cancellati dall’ossessione della sicurezza e del controllo e del nemico alle porte. Vi ricorda qualcosa? No? A me si.




Tratto da: orsattipietro.wordpress.com

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