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agende-rossaCos'era e che fine ha fatto il quaderno su cui Paolo Borsellino annotava appuntamenti e osservazioni? Chi aveva interesse a farlo sparire e perché?
di Umberto Lucentini - 18 luglio 2013
Cos'è l'Agenda Rossa di Paolo Borsellino?
E' un'agenda dell'Arma dei Carabinieri, con la copertina rossa, che il procuratore aggiunto Paolo Borsellino aveva avuto in dono all'inizio dell'anno e che è sparita subito dopo l'attentato di via D'Amelio del 19 luglio del 1992. Le testimonianze della moglie Agnese Piraino Leto e del figlio Manfredi lo confermano: Borsellino aveva riposto l'agenda rossa dentro la borsa 24 ore che è stata trovata prat
icamente intatta dentro l'auto blindata, in via D'Amelio, dopo l'esplosione. Nella borsa sono stati trovati il costume da bagno che Borsellino aveva utilizzato poche ore prima a mare, un paio di occhiali da sole, altri effetti personali. Ma di quell'agenda nessuna traccia.

Perché è così importante?
Paolo Borsellino era solito prendere appunti nelle agende annuali, dove registrava gli appuntamenti di lavoro, gli spostamenti privati e anche le spese di casa. Nell'agenda rossa, secondo la testimonianza dei suoi più stretti collaboratori, e dopo l'attentato a Giovanni Falcone, Borsellino aveva iniziato a scrivere una serie di appunti su quei drammatici giorni seguiti alla strage di Capaci. L'allora tenente Carmelo Canale, uno dei suoi fidati investigatori, lo aveva visto scrivere sull'agenda rossa pochi giorni prima del 19 luglio del 1992.

Cosa ha raccontato Canale a proposito di quell'agenda?
Il carabiniere era a Salerno con Borsellino, insieme erano lì per il battesimo del figlio di Diego Cavaliero, uno dei sostituti che aveva lavorato con il magistrato alla Procura di Marsala. Canale ha raccontato di essersi svegliato e di aver visto Borsellino, nella camera d'albergo che dividevano, intento a scrivere qualcosa nell'agenda. Canale, per cercare di alleggerire la tensione di quei giorni, scherza con Borsellino: "Ma che fa, vuole diventare pentito pure lei?". Riceve una risposta che lo gela: "Sono successi troppi fatti in questi mesi, anch'io ho le mie cose da scrivere". Quell'agenda, ha raccontato Canale, Borsellino dopo aver finito di scrivere quegli appunti l'ha riposta dentro la borsa 24 ore che portava sempre con sé.

Di cosa si occupava in quei giorni Borsellino?
Da procuratore aggiunto a Palermo stava raccogliendo le prime rivelazioni di diversi "pentiti" di mafia di primissimo piano. Con lui aveva iniziato a collaborare Gaspare Mutolo, ex autista dell'allora latitante Totò Riina, che svelò i nomi delle "talpe" di Cosa nostra nelle istituzioni come l'ex numero 3 del Sisde, Bruno Contrada, o il magistrato Domenico Signorino. E in quei giorni aveva avuto notizia di un "dialogo" tra pezzi dello Stato e i mafiosi, cioè la "trattativa" di cui si sta occupando il processo appena aperto a Palermo a carico di alti ufficiali dei carabinieri, mafiosi, politici. L'1 luglio, nell'agenda grigia (un'altra agenda che Borsellino teneva a casa e che è stata ritrovata) è segnato il cognome del neo ministro degli Interni, Nicola Mancino, che Borsellino ha incontrato al Viminale. Mancino ha sempre detto di non ricordarsi quell'incontro.

Che fine può aver fatto l'agenda rossa scomparsa in via D'Amelio?
Una traccia che ha fatto ripartire le indagini sulla sparizione dell'agenda rossa è stata trovata grazie ad una fotografia scattata subito dopo l'attentato di via D'Amelio. Nell'immagine, e poi nei filmati girati dalla Rai, si vede un carabiniere in borghese che si allontana da via D'Amelio con in mano la borsa. Ma, si scoprirà dalle indagini e dalle relazioni di servizio, la borsa viene "ufficialmente" ritrovata dentro l'auto blindata del magistrato solo dopo aver compiuto questo strano tragitto. Il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli, il carabiniere in borghese che si è allontanato con la borsa in mano, è stato indagato per il reato di furto dell'agenda rossa con l'aggravante di aver favorito l'associazione mafiosa, e poi prosciolto "per non aver commesso il fatto".

Chi può avere paura di cosa era scritto in quell'agenda?
Hanno scritto gli aderenti al Movimento delle Agende Rosse, nato su iniziativa di Salvatore Borsellino, ingegnere, fratello di Paolo: "In quel diario sono contenuti appunti sugli incontri ed i colloqui che Borsellino ebbe con collaboratori di giustizia e con rappresentanti delle Istituzioni. Si tratta di elementi determinanti per mettere a fuoco le complicità di pezzi dello Stato con Cosa Nostra. Chi si è appropriato dell'agenda può oggi utilizzarla come potente strumento di ricatto proprio nei confronti di coloro che, citati nel diario, sono scesi a patti con l'organizzazione criminale".

Twitter @ulucentini

espresso.repubblica.it

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