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falcone-20-dopo-fermo-bigFOTOGALLERY ALL'INTERNO!
di Miriam Cuccu - 24 maggio 2012

Falcone per un certo periodo della sua vita è stato ottimista. Diceva: “La gente fa il tifo per noi”. Falcone, così come Borsellino, sperava in un “movimento culturale e morale” che risvegliasse le coscienze, e che permettesse di sentire ancora “quel fresco profumo di libertà”. Ecco, questa era l'aria che si respirava ieri sera a Fermo, in una quanto mai piena Sala dei Ritratti dove ha avuto luogo l'incontro “Capaci 20 anni dopo, per non dimenticare”.

A fare da protagonisti soprattutto i ragazzi. In tanti, grazie allo straordinario lavoro svolto dalle insegnanti, hanno infatti risposto all'appello di chi, come Falcone e Borsellino, come tutti i presenti in sala, credono fortemente nei giovani e nella volontà di contribuire a un cambiamento che parta proprio dalla mentalità, da una cultura che sia finalmente libera dalla paura e dall'indifferenza.
Uno a uno, gli studenti della scuola media “Fracassetti – Betti” sono saliti sul palco a dichiarare con voce forte che non vi è nessun onore, nessuna dignità nell'essere mafioso, nel preferire una via facile, una vita nel lusso, quando questa è sporca di sangue. Sorprendente con quale convinzione abbiano fatto propri i concetti di legalità, di giustizia, di rifiuto verso l'omertà che per tanto tempo ha caratterizzato la subcultura mafiosa. Una piacevole sorpresa anche il pronto intervento della città, autorità comprese, ad un evento che poteva essere considerato quasi “privo di senso” nel felice centro Italia, apparentemente libero da cosche, pizzo e infiltrazioni mafiose.
Giuseppe Buondonno, assessore alla cultura di Fermo, ha fatto un accorato discorso sulla volontà di chiedere verità e giustizia e sull'impegno dimostrato dai ragazzi “non è vero che sono tutti svogliati e privi di volontà nel cambiare le cose” dice, sottolineando l'importanza che ha seguire la formazione di queste giovani menti che un domani plasmeranno il futuro. Dello stesso parere anche Nella Brambatti, sindaco di Fermo: “E' un dovere per me fornirvi questa sala” afferma in risposta ai doverosi ringraziamenti rivolti a inizio incontro, “Sono contenta della buona riuscita dell'evento. So bene quanto sia importante che i ragazzi vengano informati su temi più che mai attuali come la mafia” dice, condividendo con il pubblico in sala la forte esperienza di insegnamento vissuta a Barra, malfamato quartiere del napoletano.
Non è mancato l'intervento delle forze dell'ordine nei panni, per una volta borghesi, del capitano Pasquale Zacheo, per l'occasione in veste di genitore e non di comandante della Compagnia di Fermo “Stasera sono qui per trasmettere a mio figlio l'importanza che ha la sensibilizzazione alla legalità” e ancora “ringrazio vivamente i ragazzi di ANTIMAFIADuemila, per l'impegno di stasera e per la loro presenza sul territorio”.
Un evento segnato dalla forte partecipazione della società civile che fa ben sperare in un futuro nel quale vengano diradate le ombre esistenti attorno alle indagini sulla strage di Capaci, di via d'Amelio e di tutti quegli attentati di matrice terroristico-mafiosa che hanno dilaniato il nostro Paese.
Sullo sfondo la proiezione video di un Falcone che, con il sorriso di sempre, sembra invitarci ad andare avanti con determinazione verso quel risveglio delle coscienze in cui tanto sperava. Un desiderio che forse, a distanza di vent'anni, inizia ad avverarsi.

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FOTOGALLERY © Andrea Braconi

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