Il Coordinamento nazionale delle associazioni e familiari di vittime di stragi e attentati, esprime la propria vicinanza e solidarietà nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci per l’attentato di cui è stato vittima. Il fatto, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi coinvolgendo anche persone fisiche, nel riportarci drammaticamente indietro di decenni, non può non suscitare profonda preoccupazione.
Un Paese come l’Italia, una Democrazia come la nostra, non può consentire questo ritorno agli anni bui di un passato cui qualcuno vorrebbe concedere un diritto all’oblio mentre altri continuano a battersi affinché si faccia luce per affermare verità e giustizia.
Conosciamo e ammiriamo il coraggio e soprattutto l’impegno di altissimo livello professionale, ispirato a rara onestà intellettuale, che Sigfrido Ranucci, con i suoi collaboratori della trasmissione Report, sta dedicando per far luce su tanti fatti ancora non chiariti o su vicende attuali che allontanano da quel principio di legalità che dovrebbe ispirare soprattutto chi gestisce, oltre a interessi privati, la cosa pubblica.
Non è possibile sapere se l’attentato di oggi sia da ricondurre proprio alle inchieste fatte da Ranucci ma, certo è che la campagna denigratoria e il reiterato tentativo di delegittimazione perpetrato nei suoi confronti ormai da tempo, e da più parti, non possono che alimentare questo clima di odio il cui crescendo rischia di portare a pericolose degenerazioni.
Non è purtroppo l’unico caso in cui, soprattutto negli ultimi tempi, anche da parte di figure di alto profilo istituzionale, si sta cerca di intimidire e bloccare chi si fa promotore di iniziative che agevolino la conoscenza, oltre ogni forma di tentativo di mistificazione o totale abbuiamento della informazione.
Lo abbiamo segnalato recentemente, nell’esprimere solidarietà al Dott. Nicola Gratteri per gli attacchi che sta ricevendo per la partecipazione alla trasmissione “Lezioni di mafie”, e, lo stesso Ranucci, stoicamente, da anni porta avanti il suo lavoro sotto un fuoco incrociato, in questo caso fatto di minacce, denunce e provvedimenti disciplinari, teso a cercare di neutralizzarlo.
Un gravissimo segno dei tempi ma anche un segnale sicuramente debole che arriva da parte di certi attori e che comunque non deve essere sottovalutato.
Siamo certi che tutto ciò voglia significare che non si è così lontani dal venire a galla di tante scomode verità che stiamo da tempo aspettando, cosi come siamo altresì convinti di quanto sia necessario, dalla tensione, cambiare registro per passare a una vera e propria strategia della attenzione di cui Sigfrido Ranucci, non da ora, da pioniere, ne rappresenta una delle più significative espressioni.
Che venga fatta luce sul grave episodio accaduto, che si offra adeguata tutela e garanzie a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia ma soprattutto, che il nostro messaggio di solidarietà possa essere per lui di incoraggiamento perché continui, sempre con la stessa tenacia e determinazione, a indirizzarci lungo questo percorso di ricerca di legalità verità e giustizia.
Foto © Paolo Bassani
FIRMATARI
Paolo Bolognesi
Presidente onorario dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Salvatore Borsellino
Presidente Movimento Agende Rosse e fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Paolo Lambertini
Presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna
Sergio Amato
Figlio del Giudice Mario Amato, ucciso dai NAR
Nunzia Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Flora Agostino
Sorella dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Paola Caccia
Figlia del magistrato Bruno Caccia, ucciso a Torino dalla ‘ndrangheta
Giuseppa Catalano
Sorella dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Tommaso Catalano
Fratello dell’agente di polizia Agostino Catalano ucciso nella strage di Via D’Amelio
Daniele Gabrielli
Vicepresidente Associazione tra i Familiari delle Vittime della strage di Via dei Georgofili.
Roberta Gatani
Nipote del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via D’Amelio
Luana Ilardo
Figlia di Luigi Ilardo, ucciso a Catania mentre stava per entrare nel programma di protezione per i collaboratori di Giustizia.
Angela Manca
Madre dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Gianluca Manca
Fratello dell’urologo Attilio Manca, ucciso dalla mafia
Rosaria Manzo
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage del Rapido 904
Manlio Milani
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza della Loggia
Brizio Montinaro
Fratello dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Donata Montinaro
Sorella dell’agente di polizia Antonio Montinaro, ucciso nella strage di Capaci
Nino Morana
Nipote dell’agente di polizia Nino Agostino, ucciso a Villagrazia di Carini
Stefano Mormile
Fratello dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘ndrangheta
Nunzia Mormile
Sorella dell’educatore carcerario Umberto Mormile, ucciso dalla ‘ndrangheta
Federico Sinicato
Presidente Associazione Familiari Vittime della strage di Piazza Fontana
Franco Sirotti
Fratello di Silver Sirotti, vittima della strage del Treno Italicus
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