L'editoriale di Graziella PROTO
IL PARADOSSO DI GAZA: DOVE SONO LE DEMOCRAZIE?
Gaza, l’ultima domanda: a chi importa?
Perché Abu Mazen è scomparso dalla scena politica? Perché Netanyahu tratta con Hamas e non con il presidente Abu Mazen?
Dove sono finiti gli stati convinti che la democrazia si possa e si debba esportare?
Come mai le loro navi non sono davanti alle coste di Israele?
Al loro posto, i civili si stanno esponendo con flottiglie private per portare conforto ai palestinesi. L’obiettivo, oltre a portare solidarietà, è rompere il criminale blocco israeliano che sta facendo morire di fame gli abitanti di Gaza. Un grande, forse il più grande, gesto umanitario fatto finora per spingere tutti gli stati, nazioni e continenti a muoversi. A intervenire. A fare qualcosa per interrompere il genocidio in atto. Purtroppo, invece, siamo già alla conta su chi dovrà costruire riviere, resort e grattacieli. L’immobiliarista Trump l’aveva già annunciato. E questa volta nessuno ha voglia di esportare la democrazia utilizzando diplomazie e carri armati.
La verità è che per l’Occidente Israele è il ponte per il Medio Oriente, e questo basta a giustificare tutto.
A GAZA MUORE UN BAMBINO OGNI ORA
Le immagini che ci arrivano, trasmesse dalle televisioni o catturate dagli obiettivi fotografici, hanno dipinto e continuano a dipingere un quadro di distruzione totale a Gaza, un dolore che quelle stesse immagini non riescono a contenere. Ogni angolo della Striscia è stato inghiottito dalle macerie: case, ospedali, scuole, persino i rifugi più innocenti dei bambini.
Eppure, in questo panorama di dolore, c’è chi si rifiuta di lasciare che la speranza si sbricioli. C’è chi alza la mano contro l’oblio, chi crede che il cuore umano non smetta di battere. C’è chi si ostina a credere che l’ignoranza non debba essere il destino dei più piccoli e che il buio non debba impossessarsi dei bambini. Qualcuno lotta con tutte le sue forze per accendere una luce di speranza, per far sì che l’infanzia di oggi non sia solo un ricordo di guerra domani.
© Luca Staiano
Con un gesto di profonda, inaudita resistenza, queste persone improvvisano scuole e cercano di regalare ai bambini qualche ora di normalità, un fragile attimo di pace. Fra i bambini sopravvissuti, solo una manciata ha ancora la possibilità di andare a scuola. Sono bambini che, come tutti gli altri, sono spaventati, terrificati, traumatizzati da ciò che sta succedendo sotto ai loro occhi. Tuttavia, vengono accompagnati a scuola sfidando i “quadricotteri”, orrendi droni che imitano una richiesta di aiuto per attirare le persone e bombardarle.
Save the Children parla di 20mila bambini morti, uno ogni ora in 23 mesi di guerra.
HAMAS: DA ALLEATO A NEMICO ASSOLUTO
Israele tratta con Hamas quasi sicuramente perché, ufficialmente, vuole far partire la decisione del genocidio dal 7 ottobre 2023, addossando tutta la responsabilità ad Hamas.
Ma Lucio Caracciolo, fondatore e direttore della rivista italiana di geopolitica “Limes”, ha raccontato in televisione e sui giornali che Netanyahu considerava Hamas un punto di forza di Israele, perché controllava Gaza ed era finanziato da Israele e dal Qatar. Ora Hamas è diventato il nemico assoluto da abbattere, altrimenti Netanyahu avrebbe fallito la sua missione.
Ciò che sembra ancora più paradossale è che, per mancanza di alternative, Hamas sia ormai considerato il rappresentante della Palestina. Abu Mazen – fino a oggi – presidente della Palestina non è autorizzato a trattare. Recentemente, la regina Rania di Giordania, di fronte a tanto dolore, ha attaccato Israele dicendo pressappoco che a Gaza la popolazione è stremata dall’assedio, privata di ogni risorsa vitale. I medici, stremati e affamati, lottano per curare i feriti con scorte quasi inesistenti. Nel frattempo, i giornalisti che raccontano la realtà sul campo continuano a essere uccisi impunemente.
SOMMARIO
3 – Editoriale GAZA Graziella Proto
5 – Il Popolo della Pace in piazza per Gaza Giovanna Nastasi
7 – Gaza nel cuore Graziella Proto intervista Antonio Mazzeo
9 – Genocidio nella Striscia di Gaza Fulvio Vassallo Paleologo
12 – Io ti lancio una pietra, tu rispondi con una cannonata Stefano Gresta
15– Genocidio di Srebrenica Rosario Mangiameli
17– Separazione delle carriere dei magistrati Graziella Proto
21 – Il mio Compagno di banco Franco Platarioti
23 – Graziella Proto “Dare Voce al Silenzio degli Innocenti”
27 – “L’Attimo Fuggente” Sebiana Leonardi
29 – “Una giornata meravigliosa” Clara Artale
30-31 - Libri
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