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Egregio Direttore, ho trovato sconcertanti le parole pronunciate il primo ottobre dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni con le quali ha paventato che l’iniziativa della Global Sumud Flotilla se portata avanti avrebbe potuto ostacolare i “negoziati di pace” in corso.
Non solo è vergognoso accusare chi generosamente ha fatto quello che l’Europa fino ad ora si è rifiutata di fare (alla faccia della civiltà di cui ci riteniamo l’esempio) ma si dovrebbe provare vergogna a definire “negoziato di pace” un dictat del trio Trump-Netanyahu-Blair.
Non solo questo non è un negoziato, escludendo il soggetto principale e chiedendo addirittura l’esilio per i resistenti palestinesi, ma nemmeno ha la parvenza di un “piano di pace”, questo è un ricatto vero e proprio. Un piano volto a riportare indietro la storia di un secolo, nel solco di una tradizione imperialista che si pensava fosse stata superata e non potesse ripresentarsi come tale dopo la decolonizzazione avvenuta negli ultimi decenni del Novecento. Si tratta probabilmente della definitiva negazione del diritto alla propria terra per il popolo palestinese, ma anche del definitivo tramonto di quello che è definito il diritto internazionale, somigliando tragicamente alla spartizione della Polonia (senza consultare i polacchi) da parte della Germania nazista e dell’Unione Sovietica (accordo Molotov-Ribbentrop del 1939). La ridefinizione o il mantenimento della attuale egemonia imperialista degli Stati Uniti e delle reciproche relazioni degli stati vassalli fanno di nuovo soffiare potenti venti di guerra sul mondo intero. Il coinvolgimento poi, nel piano statunitense per Gaza, di un personaggio screditato come Tony Blair è addirittura grottesco; com’è possibile che colui che ha motivato l’invasione dell’Iraq nel 2003 con delle colossali menzogne sulle armi di distruzione di massa? Evidentemente il gas rinvenuto sotto il Mediterraneo sulla costa della Striscia di Gaza muove gli appetiti di questi signori e il disprezzo per la vita umana (oggi quella dei palestinesi, domani la nostra) è senz’altro ciò che li accomuna!
Solo grazie al coraggio di chi si è imbarcato sulla Sumud Flotilla e di coloro che in questi giorni riempiono le piazze d’Italia e d’Europa, oggi posso ancora non vergognarmi di essere cittadino italiano ed europeo. Come tale ritengo urgente sostenere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e disarmare i signori della guerra! 

Foto © Imagoeconomica 

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