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Cara Francesca, 
perdonami l'approccio intimo, chiamandoti per nome. Sono più che sicuro che i tuoi titoli professionali abbiano la conferma di valore assoluto per il modo, la lucidità e il coraggio con cui hai reso chiaramente le tue prestazioni professionali in ordine all'incarico richiesto dall'ONU, ovvero un resoconto in merito alle violazioni dei diritti umani, nella lunga e dolorosa storia della Palestina, costretta sin dal dopoguerra a confrontarsi col novello Stato di Israele e i suoi progetti genocidi.
Darti del tu vuole essere solo il riconoscimento della tua sensibile umanità, come un attributo così tanto imponente e manifesto da rendere superflui i vari titoli che il "sistema" ti attribuisce. 
Dopo anni di narrazioni fuorvianti, dal gusto banale e propagandistico, finalmente qualcuno narra la verità oggettiva che consente di identificare Israele come Caino e la Palestina come Abele. Il biblico primo omicidio fu fatto con una pietra. L'invidia e la gelosia rapirono lo spirito di Caino, lasciando che la sua volontà fosse quella di uccidere. Prese una pietra e colpì Abele sul capo, uccidendolo. Questo infame gesto rappresenta il seme, la causa scatenata e ripetuta incessantemente, perpetrata sia individualmente che collettivamente, con i conseguenti effetti dell'assassinio e della guerra, fino al punto zero dei nostri giorni, ovvero i missili atomici. Uccidere rappresenta l'estrema e concisa sintesi della storia dell'umanità. Ma la legge universale della dualità prevede che, contro la forza distruttrice del male, si contrapponga quella costruttiva e universalmente predestinata, più difficile e forte, del bene.
Francesca, la tua descrizione delle vicende genocide spalmate nel tempo, anche mentre tu parli e io scrivo, è il frutto della volontà dello Stato d'Israele, del suo governo, dei suoi soldati e soldatesse contenti di essere assassini, della maggioranza del suo popolo che vuole la morte di tutti i palestinesi, che uccide con i missili, col fuoco, con la fame, con la sete, con i cecchini che decimano le file dei disperati in attesa di un po’ di farina, che organizza le gite per osservare le bombe che cadono sui palazzi di Gaza, futuro ambiente delle case-vacanza dei sionisti. Francesca, il tuo è un perfetto resoconto condito da onestà intellettuale dei fatti e delle relative responsabilità.
Hamas? Quale uomo non reagirebbe a più di 70 anni di soprusi, torture e stermini? Antisemitismo? Considerati i milioni e milioni di persone che, nelle piazze di tutto il mondo, gridano Free, free Palestine, è proprio Israele, con i suoi delittuosi, feroci e crudeli comportamenti, la vera e sola antisemita. Questo antisemitismo darà ancora più forza all'ormai quasi incontenibile, anche nel suo interno, antiamericanismo. Il territorio israeliano è la più grande base militare statunitense del mondo, nel Medio Oriente, che con le sue immense risorse di petrolio può garantire il nostro miserabile benessere occidentale. È sempre una questione di soldi.
La richiesta dell'amministrazione Trump all'ONU di licenziarti, di levarti di mezzo, di chiuderti la bocca è la palese evidenza della colpevolezza di Caino.
Francesca, non solo hai correttamente parlato in difesa dei palestinesi, non solo in nome delle centinaia di milioni di persone che rendono ragione al detto "Voce di popolo, voce di Dio", ma lo hai detto con la forza della sincerità, senza timori o paure, che le minacce che stai ricevendo dai vigliacchi – che sempre si annidano come acari in situazioni simili – vorrebbero far emergere nel tuo cuore. Sono ulteriori prove che hai colto il "giusto".
Grazie Francesca per aver impugnato la spada della giustizia, come donna, come madre e come professionista. Conosco una politica che riveste il ruolo di Presidente del Governo italiano, che durante un comizio urlò di essere una donna, una madre e addirittura una cristiana.
Bé! L'abisso etico che vi separa è pari a quello che esiste fra chi, con il riarmo del 5% del PIL, sostiene la guerra con la menzogna, e chi sostiene la pace con la verità. 
Francesca, con le tue esternazioni chiarificatrici hai messo tutto nero su bianco, hai messo la faccia con parole vere di giustizia. Dalla tua bocca sono usciti macigni che né le minacce, né i missili d'Israele comprati dagli USA potranno scalfire. È emerso da un autorevole studio statistico che le devastazioni missilistiche a Gaza hanno causato 377.000 scomparsi sotto le macerie, di cui il 50% bambini. Chissà ora Mentana se accetterà la parola genocidio.
Francesca, non sei sola, perché il senso di giustizia che le tue cronache hanno raccontato ha tracciato una linea di confine fra le bugie e le autenticità. Tutto quello che sta accadendo nel mondo è un fiorire di buchi neri che si mangiano il futuro di tutti noi, ma tu sei stata un potente punto di luce.
Grazie Francesca, di cuore. 

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