Il piano strategico sionista sta per concludere la sua prima fase, con l’occupazione militare del territorio. Rasa al suolo Gaza con bombardamenti su ogni dove, chi c’è c’è. Effetto collaterale dell’obiettivo, 60.000 morti circa, di cui circa (che odio questa parola!) ventimila bambini.
Non voglio essere tacciato di essere antisemita e per non usare la parola genocidio, mi limito a dire che è stato peggio, perché frutto della vendicativa ritorsione all’atto terroristico del 7 ottobre, anch’esso esecrabile.
Se i nazisti furono freddi, crudeli e sistematici, i sionisti hanno deliberatamente incarnato la volontà omicida, mischiando il terrorismo di Stato con una più involuta e bestiale fabbricazione bellica di orrore.
Perché non usare una bomba atomica e farla finita rapidamente?
La radioattività avrebbe reso inutilizzabile il territorio di Gaza e ciò non sarebbe stato in linea con il target della Immobiliare Gaza S.P.A.
Ma sì! Che importa! Quello che è stato è stato!
Facciamolo un bel mega urbano villaggio vacanze sul Mar Mediterraneo!
Investiamo in grattaceli, resort, piscine, parchi giochi, campi da golf, terme, massaggi, teatri, cinema, piste di neve artificiale, maneggi, zoo con coccodrilli e leoni modificati geneticamente, uno stadio per la Società Sportiva Calcio Gaza, un bel circuito Formula 1, bordelli, casinò, supermercati, pizzerie di finti pizzaioli napoletani, ristoranti con camere per consumare perversioni sessuali.
Tutto bello! Bellissimo!
Dopo l’investimento guerrafondaio, si passerà a quello cementifico, come la storia ha sempre voluto, come noi abbiamo sempre fatto. Noi, quelli senza la memoria di un’umanità affetta da Alzheimer. Tutta.
La vera specie intelligente di questo pianeta è il danaro, dove tutto comincia e finisce.
Spiace per le società di costruzioni statunitensi, ma qualcosa andrà storto.
Aisha, quattro anni, si nascondeva in un cassetto del piccolo mobile nell’angusto sgabuzzino, coprendosi le orecchie per attutire il rumore devastante dei bombardamenti.
Un missile Python colpiva la parete esterna di quello spazietto occupato dalla piccola, facendo crollare in pochi istanti tutta la palazzina di quattro piani. Tutto è disintegrato, tranne l’anima impaurita di Aisha. Lei è ancora viva, nonostante il suo corpo non esista praticamente più.
Il Gaza Village World giungeva finalmente al giorno della sua inaugurazione.
Trump e Netanyahu, con i loro completi da cerimonia, si avviavano paralleli a tagliare il nastro fatto di tante loro bandierine intrecciate. Al momento del taglio, con le loro mani che impugnavano la grossa forbice, forse l’emozione, forse il caldo estivo, forse l’inaspettato soffio di vento, Trump si ferisce un dito e improvvidamente lascia cadere l’arnese che con una punta buca prima la scarpa e poi il piede del sionista, di poco ma lo prende. Niente di grave, un banale incidente, ma nessuno avrebbe potuto credere che quello fu solo l’inizio.
Numerosi guasti agli ascensori dei grattaceli, ovvero 14597. Incendi in tutti i resort con 11389 vittime. Malori mortali in ognuna delle 17653 piscine. 2324 incidenti con altrettante vittime nei parchi giochi. Nessuno, ma proprio nessuno riusciva a fare buca nei campi da golf, che presto andarono deserti. Improvvisi e consistenti innalzamenti delle temperature negli impianti termali, per un totale di 2047 esseri umani bolliti. Piste da neve artificiali? 834 cadute rovinose con relative fratture scomposte della colonna vertebrale. Maneggi? Osso del collo rotto per ben 1129 fra cavalieri e cavallerizze. Al primo giro del circuito di Formula 1, mega tamponamento con innalzamento e volo di auto infuocate sul pubblico. Morti 10097. Totale generale 60070, precisi, non circa.
Bastarono solo sei mesi per far sì che la maledizione del posto allontanasse chiunque, compreso il personale delle varie attività, nonostante stipendi altissimi. Gaza restò abbandonata, intonsa e luccicante come una Ferrari, testimonianza solitaria dell’umanità. E gli andò bene, considerando gli effetti del lancio di una trentina di bombe atomiche che devastarono per sempre la Terra.
Qualcuno lo aveva detto: "Chi di spada ferisce, di spada perirà".
Aisha fu la prima a rinascere e quando lo fece si alzò quel soffio di vento.
Dedicato a quella signora israeliana che in un video confessa di desiderare tanto una casa a gaza vista mare.
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