Finché sarà necessario, ANTIMAFIADuemila continuerà a informare su chi, come, quando e perché Cosa Nostra insiste nella sua volontà malefica, ingrassando sé stessa, meccanicamente fedele alla follia dell’avidità, all’ossessione del controllo, con tutto il suo enorme bagaglio di menzogne, di inganni e di ambiguità.
Dove? Su tutto il pianeta, inverosimilmente appesantito da questo cancro che non ci lascia mai un attimo liberi. Per questo l’opera di informazione e denuncia sarà una forza costante contro l’ingiustizia e a favore della giustizia, dell’amore, della solidarietà e della compassione verso i numerosi ultimi del mondo.
Si sente spesso dire “morto un Papa se ne fa un altro”, ma oggi si spera un altro come Francesco, con la sua sincera fede, la sua immensa forza umana, scomoda e controcorrente, sempre con una voce espressione del Vangelo autentico, vibrazione di verità.
Restando in attesa della nuova nomina, auspicando che il prossimo Pontefice segua le orme del gigante precedente, un Papa fortemente antimafioso con tutte le accezioni del termine, si è commossi per il suo ultimo respiro.
Preme però sottolineare che le posizioni assunte da Papa Francesco, che hanno coinvolto interiormente l’individuo e il collettivo dell’opinione pubblica, spesso sono state osteggiate e volentieri snobbate perché avverse al sistema imperante.
Il suo definire non guerra, ma solo crudeltà, il comportamento genocida di Israele sionista nei confronti del popolo palestinese, di Gaza sede di uccisioni indiscriminate di bambini, è stato troppo palesemente oggetto di omertà e silenzi istituzionali. Chi ha un briciolo di coscienza non può non ribellarsi a queste inconcepibili violenze silenziose. Non è soltanto una questione di maggioranza e opposizione. Non può la natura intrinseca della democrazia occidentale essere coerente con le infelicissime scelte europee di riarmo e guerra, con quelle totalmente di interessi di parte da cinici mercanti degli Stati Uniti e con quelle d’Israele sionista orientate solo ed esclusivamente a uccidere, uccidere e uccidere.
Possiamo mai tutti credere che l’ipocrisia sia un valore? L’anima di un qualsiasi essere umano dovrebbe naturalmente credere che l’ipocrisia sia un disvalore da condannare e soprattutto da non praticare. Eppure si pratica, come confermato dal marasma di questi tempi, ovvero l’effetto della volontà causale dell’uomo.
Francesco, con le sue parole, i suoi modi e la sua identità di uomo Papa, ha preso ripetutamente a spallate le mura di falsità innalzate davanti al suo santo percorso, fino all’ultimo, fino alla sua dipartita, lasciando dietro di sé la memoria delle crepe e delle macerie del male. Lui ha vinto il mondo e la sua figura continua a farlo. Lui è stato contro la guerra, contro la mafia, contro la pedofilia, contro la corruzione, contro un cattolicesimo di soffocanti regole e umani dogmi, contro il materialismo cieco del denaro.
Lo ha fatto consapevole del caos della terra, ma osservando l’ordine del cosmo, a favore della Pace, della trasparenza, della correttezza della Natura, del necessario per tutti, invitando non a credere, ma a comprendere, utilizzando in ogni occasione la logica suprema del bene, come quando disse a quel giornalista che voleva si pronunciasse sull’omosessualità e lui rispose alla domanda terminando la risposta con un’invincibile e disarmante “Chi sono io per giudicare?”.
Lui è stato trasparente acqua e caloroso fuoco, sana terra e affabile vento.
Non è vero che non c’è più, perché la sua eco dell’anima soffia sui nostri spiriti, riportandoci sempre alla concreta possibilità della Pace, così tanto fuori moda.
Mi associo ai tanti grazie di Don Mimmo Battaglia, Arcivescovo di Napoli, splendidamente scritti in una lettera. Aggiungo anche il mio: grazie Francesco per essere stato un così grande amico di Gesù. Quest’amicizia autentica e simbiotica ha contagiato molti, esaltando una visione semplice della vita da contrapporre alle numerose complicanze dei nostri tempi. Francesco ha aumentato la luce del Vangelo, ha praticato il suo messaggio universale, ha smascherato tutti gli scribi, i farisei e il sinedrio nel Vaticano.
La storia si è ripetuta e ancora una volta lo sguardo è cambiato.
Grazie rivoluzionario Francesco, hasta la victoria siempre, siempre, siempre.
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