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Parto da una considerazione di carattere, per così dire, morale: quale è la schizofrenia che porta un Governo a punire ed inasprire le pene per un ragazzo che si siede per strada pacificamente o usare il pugno duro contro i rave party e, di contro, donare la libertà ad un criminale di guerra, assassino e stupratore di un bambino di 5 anni. Passo velocemente alla considerazione di carattere più pratico: forse, Signor Ministro, avrebbe dovuto ricordarsi del carattere servente che gli Stati sovrani hanno nei rapporti con la Corte penale internazionale.
Sulla testa del generale libico Osama Elmasry Njeem, conosciuto anche con il nome di Almasri pende un mandato di arresto della Corte penale Internazionale emesso il 18 gennaio 2025: le accuse riguardano il suo ruolo, in particolare, come capo della Special Deterrence Forces operante a Tripoli e i crimini di cui si sono macchiati nei confronti dei detenuti della prigione di Mitiga, molti dei quali erano - e sono - migranti in transito, sottoposti a tortura, stupro, violenza sessuale e omicidio. Insomma, ce ne sarebbero stati motivi per fermare il generale libico e consegnarlo a chi avrebbe dovuto giudicarlo.
Almasri non gode di nessuna immunità internazionale. Non si vede quali considerazioni possano aver giustificato un scelta di non cooperazione con la Corte.
Una vicenda  molto grave senza dubbio, che   evidenzia o una seria mancanza di coordinamento tra gli apparati del nostro  Stato incaricati di garantire la cooperazione con la Corte dell’Aja, oppure una scelta deliberata del nostro governo di non dare seguito alla richiesta di consegna. In entrambi i casi, abbiamo fatto un grosso errore caro Ministro e lanciato, tra i tanti, un ulteriore messaggio equivoco e pericoloso: sia fuori dal nostro Paese che agli italiani stessi. Spero se ne renda conto.

Foto © Imagoeconomica

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