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Accuse infamanti, urla e un esasperante clima di tensione.
In seno al Cda della Fondazione Lucifero non mancarono "frasi offensive" e "contumelie" nei confronti della Presidente Maria Teresa Collica e di Monsignor. Santo Colosi (ambedue integrati nel Cda il 14 febbraio del 2022).
Insulti che per senso del pudore, come riportato dal memoriale del 16 giugno 2023, sono stati "spesso omessi o edulcorati nei verbali".  "L'aria era davvero irrespirabile - si legge nel memoriale - e solo una grande dose di diplomazia e autocontrollo ha consentito, nonostante tutto, di conseguire alcuni risultati positivi per la Fondazione".
Tuttavia il delicato equilibrio si sarebbe incrinato del tutto con "l'arrivo del quinto componente" (Rosalia Schirò ndr), "particolarmente atteso dai due Consiglieri (Scicolone e Puglisi ndr), dopodiché, sin dal primo giorno del suo insediamento si è mirato chiaramente alla mia Presidenza".
Tutto ciò sarebbe stato fatto in "maniera subdola", secondo Collica, "con la costituzione di un vero e proprio CdA 'ombra' che evidentemente si riuniva e operava fuori dagli incontri ufficiali".
Il motivo di tale campagna sarebbe da ricercare nella volontà di Collica e Colosi di non aver voluto allinearsi "ai loro intendimenti e al loro modus agendi, ben lontano da un sano confronto civile che dovrebbe essere proprio del ruolo rivestito".
La mozione, in base a quanto riportato dal memoriale, venne "data alla stampa immediatamente dopo il deposito" quindi non era ancora efficace e non "formalmente adottata" e approvata dai consiglieri.
Ciò avrebbe costituito "una palese violazione dell'obbligo di riservatezza che dovrebbe essere rispettato proprio in relazione agli atti interni".
Dalle cronache locali si apprende che effettivamente Franco Scicolone partecipò ad una conferenza organizzata (priva di un contraddittorio) nella sede locale del PD in cui si presentò davanti ai giornalisti ed al pubblico con delle "carte" ed avrebbe illustrato i passaggi che avrebbero portato alla decisione di sfiduciare Collica.
A tale documento (il memoriale), ancora oggi, nessuno ha mai risposto con documentazioni o atti ufficiali che siano in grado di smentire quanto scritto.


Manifesta ostilità

Dietro a "certi comportamenti", si legge nel memoriale scritto da Collica, si fa riferimento ad una "partita politica" che "parte da più lontano" e forse legata a quella "reale ostilità" manifestata a "più riprese" nei confronti dell'Associazione 'Il Giglio'.
Tutte le azioni poste in essere dal Cda post-Collica fanno crescere il forte sospetto che la loro vera intenzione fosse quella di sbarazzarsi del Giglio, arrivando a trascurare i veri scopi dell’Ente.
Tale ostilità si sarebbe concretizzata anche nel "rifiuto di interloquire con i membri dell'associazione stessa (che sembra durare ormai da anni, nonostante le numerose richieste)" - si legge - "il disinteresse totale per le iniziative socio-culturali effettuate dall'associazione, confermato anche dal non essere mai neppure entrati negli spazi interni durante le attività (rilievi già constatati dall'ex Presidente Ciraolo)"; "le insinuazioni su chissà quali interessi economici gravitino attorno a quelle attività; il tentativo, miseramente fallito, compiuto dal consigliere Scicolone, di impedire l'incontro con il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci in visita, nel dicembre scorso (si parla del dicembre del 2022 ndr), alla Fondazione per manifestare la sua vicinanza al Giglio, come quello - precedente la mia presidenza - di segnalare con una lettera, a sua firma e di quella del consigliere Puglisi, a 'Libera' di Don Ciotti - cui il Giglio è legata - la loro presunta illegittimità".


La scadenza della proroga de 'Il Giglio'

Il fulcro principale su cui ruotano i verbali dal 2 dicembre 2022 fino al 22 marzo 2024 è la scadenza della proroga dell'Associazione 'Il Giglio' che, secondo Scicolone e altri consiglieri, avrebbe dovuto lasciare i locali della Fondazione, senza considerare il grave danno che questo avrebbe comportato ai principiali fruitori di servizi, cioè i bambini.
Nonostante il pesante clima il 29 dicembre del 2022 il Cda della Fondazione (ancora retto da Collica), in extremis, diede 'l'ok' al proseguimento del progetto 'Gigliopoli' (fino ad agosto del 2023) in attesa del completamento della procedura di co-progettazione.
Scelta che venne accuratamente vagliata e ponderata, come dimostrano i numerosi verbali.
Collica, nel memoriale, definisce "legittima" la richiesta di alcuni consiglieri di "adottare atti consoni ad un ente pubblico per regolarne i rapporti" ma, si legge nel documento, sempre i due consiglieri avrebbero "nello stesso tempo messo in discussione il requisito formale per bloccare 'a monte' la possibilità per l'associazione di partecipare a qualsivoglia procedura di evidenza pubblica".
I servizi quindi andarono avanti tramite co-progettazione ma, successivamente, arrivò la mozione di sfiducia del 30 maggio 2023 che tenne congelati i lavori su questo fronte per diversi mesi.
Solo dopo il 16 giugno, giorno in cui assunse la presidenza del Cda Franco Scicolone - come risulta da verbale - si riprese a lavorare sul punto ma con intenzioni diametralmente opposte.
Infatti il progetto di co-progettazione (verbale 22-08-2023) si propose di annullarlo con il parere contrario della segretaria Lucia Lombardo e del consigliere Colosi.
Tale proposta venne 'trascinata' nel tempo senza che il Consiglio si esprimesse formalmente, tanto che, come riportato nel verbale del 2 ottobre 2023, al Segretario non venne "fornito nessun formale atto di indirizzo o alcuna espressa indicazione da parte del Consiglio".
Tale atto arriverà solo il 17 ottobre con il quale si comunicò al segretario l'ordine di servizio di aprire "il bando di gara a procedura aperta". Tuttavia per indire un bando di gara occorreva prima approvare il bilancio, cosa che non venne mai fatta.


Ordini di sfratto non eseguito e il taglio di luce, gas e acqua

Il 5 dicembre venne inserito come terzo punto all'ordine del giorno l'argomento relativo all'Incarico legale per il rilascio dei locali occupati abusivamente dall'Associazione Il Giglio". Tuttavia, soltanto il 29 gennaio 2024 il presidente firmò la proposta di incaricare a tale scopo l'avvocato Maria Majmone, a cui venne richiesto di fornire un preventivo. Il legale rifiutò a priori.
A rincarare ulteriormente la dose contro il 'Giglio', forse nella speranza che gli operatori andassero via di propria iniziativa, il Presidente nella seduta del 22 marzo 2024 propose di sospendere le utenze di gas, telefono e acqua. Il Segretario chiarì che le utenze sono intestate alla Fondazione, proprietaria degli immobili e quindi non interrompibili.
Questa situazione, ormai al limite, si protrarrà fino al 19 luglio del 2024, giorno in cui stando alle cronache locali, il presidente Scicolone e due consiglieri, Gioacchino Puglisi e Rosalia Schirò, lasciarono il Consiglio di amministrazione, che conseguentemente venne azzerato e dopo l'automatica decadenza dei due consiglieri rimasti, Antonio Astone e Santino Colosi, arrivò un commissario straordinario, Francesco Mangano.

Foto generata con IA

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