Il Promontorio di Capo Milazzo: un vero angolo di paradiso naturale.
Incastonata in questo gioiello vi è la "Baronia", un complesso architettonico e paesaggistico che comprende la sontuosa Villa patrizia della famiglia Lucifero e la sua estesa tenuta, che oggi appartiene alla ‘Fondazione Lucifero’.
Da più di dieci anni, la “Baronia” è la sede di "Gigliopoli: la città dei bambini spensierati", una piccola città, creata su misura per i più piccoli, che offre ai suoi giovani abitanti l'opportunità di vivere esperienze straordinarie intrecciate con la vita quotidiana. Tutto sembra idilliaco ma i documenti trovati nel sito della ‘Fondazione Lucifero’ e la cronaca locale raccontano una storia tormentata fatta di incendi e intimidazioni contro l'Associazione 'Il Giglio' (forse per mano mafiosa?) e pesanti scontri in seno al Consiglio di Amministrazione.
Basti pensare, per esempio, ai motivi che hanno portato alle dimissioni dell’ex presidente Vincenzo Ciraolo (eletto all’unanimità con 5 voti su 5) - nominato dalla Corte d’Appello di Messina – e di Francesco Iannucci, nominato dalla Curia.
Il Cda era al tempo composto anche da Delfina Guidaldi, Gino Puglisi e Franco Scicolone.
I due si insediarono il 26 maggio del 2021 ma già il 31 agosto dello stesso anno Ciraolo e Iannucci si dimisero diramando una lunga lettera in cui spiegarono le loro ragioni.
I dimissionari riferirono di continue tensioni all’interno del Consiglio e l’impossibilità di portare avanti iniziative comuni in serenità.
Questo tasto era già stato toccato dalla dott.ssa Angela Ollà, rappresentante dell'Associazione 'Il Giglio' assieme a Vincenzo Scaffidi, durante la seduta del 7 giugno 2021: c’è una "situazione di non serenità in cui l'attività purtroppo viene portata avanti" si legge nel verbale.
Tensioni che non si sarebbero risolte poiché nel tempo, come hanno riportato Ciraolo e Iannucci, si sono create una serie di divergenze di opinioni sui progetti che avrebbero dovuto dare slancio e nuovi impulsi alla Fondazione.
Gli scriventi hanno motivato le loro dimissioni poiché "nelle varie occasioni di incontro e di approfondimento è apparso chiaro – sin da subito – che non sarebbe stata data la giusta attenzione a detta progettualità coerente con gli obiettivi prefissati": non vi sarebbe stata l’opportunità di operare con "chi non ha mai chiesto notizie sull’andamento della colonia estiva e delle ulteriori attività istruttive poste in essere a beneficio dei 'nostri' bambini"; "con chi non ha mai chiesto se per la programmazione e per la realizzazione del fine statutario (estivo/autunnale) ci fossero necessità o esigenze particolari"; "con chi non ha mai preso reale contezza, con la presenza in loco, delle attività svolte dalla Fondazione in ragione dei fini statutari"; "con chi ha immaginato di risolvere i problemi economici dell’Ente, proponendo il licenziamento del personale da surrogarsi con applicazioni temporanee da altre amministrazioni"; "con chi a fronte di una richiesta di parere sulla legittimità dei provvedimenti amministrativi relativi al partenariato con l’associazione 'Il Giglio' – affidato all’unanimità ad un legale del Foro di Messina -, ha comunicato che se non lo avesse condiviso si sarebbe rivolto ad un proprio avvocato di fiducia".
Dopo le dimissioni di Ciraolo e Iannucci la presidenza andò alla dott.ssa Maria Teresa Collica, già sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto e ricercatore di diritto penale presso l’Università di Messina, (con lei entrò a far parte del Cda anche Padre Santo Colosi).
L’elezione avvenne il 9 marzo del 2022 e contestualmente venne scelto Franco Scicolone come vice presidente. Entrambi ottennero l’unanimità dei voti (4 su 4).
Il Cda, tuttavia, si trovò in una posizione di impasse a seguito delle dimissioni di Guidaldi, dichiarata decaduta con decorrenza del 21gennaio 2022. Al suo posto si insediò, a gennaio 2023, la professoressa Rosalia Schirò, nominata su designazione dell’Ufficio scolastico provinciale.
Sarà anche lei, con appena qualche mese di servizio nel Cda, a firmare la mozione di sfiducia contro Collica (30 maggio 2023).
Le tesi a sostegno della mozione furono pesantissime: nello specifico i firmatari scrissero di un “totale disinteresse rispetto alla tutela della salute pubblica e della sicurezza nei confronti dei minori e dei lavoratori che operano in ambito delle attività istituzionalmente previste”.
La replica di Collica fu molto dura e venne pubblicata nella memoria datata 16 giugno 2023.
“Alla base della mozione di sfiducia c’è un’unica motivazione di fondo, non avere assecondato la loro, più volte manifestata, volontà di ‘sbarazzarsi’ del Giglio e dei collaboratori della Fondazione. Per il resto, non penso resti particolare traccia della loro attività. Se c’è una cosa che mi rimprovero – proseguì Collica -, è stata la volontà di provare fino in fondo a riequilibrare una situazione dall’aria sin dall’inizio irrespirabile, attraverso la diplomazia e il ragionamento, mettendo al primo posto proprio gli interessi degli utenti della Fondazione” ma “tutto ciò ha rallentato moltissimo le decisioni a scapito degli interessi reali dell’Ente”.
Questi due macro eventi sono solo la punta dell’iceberg poiché dai verbali emergono altre situazioni che hanno riempito le pagine delle cronache locali.
Letti singolarmente questi episodi possono sembrare di minore rilevanza, ma considerati nel loro insieme, dipingono un quadro decisamente più complesso.
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