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Per noi studenti del liceo Dolci di Palermo è stato emozionante partecipare alle riprese del docufilm su Danilo Dolci 'Il profumo delle zagare "del regista Paolo Bianchini con Alveare Cinema e la presenza di Amico Dolci e Chiara Dolci, figli del sociologo triestino. Ancora più emozionante vedere in tv le nostre testimonianze, la nostra scuola, che prende il suo nome, e rivedere la storia di Danilo Dolci, il Gandhi italiano, figura straordinaria. Non possiamo non ringraziare il dirigente scolastico Matteo Croce e il prof Barbieri Luigi, per anni referente per la legalità, per questa opportunità. Mi sono chiesta se il grande sociologo triestino sia stato un sognatore, un utopista o un concreto rivoluzionario. Non è facile portare avanti le sue scelte, le sue idee. Tra i temi più importanti, da lui trattati, la non violenza, la maieutica, la disobbedienza civile, l’uso intelligente dei media, la radio dei poveri cristi, la lotta alla mafia e quante ne ha dette ad una politica corrotta. Ne ha pagato le conseguenze. E poi lo sciopero alla rovescia per cui è finito in carcere. Per fortuna difeso da tanti, tra cui il grande Calamandrei. Ho capito, grazie a questo lavoro, la bellezza, di appartenere ad un liceo che si chiama Dolci. Ho compreso, ed anche i miei compagni di classe, che chi “tace è complice”, che bisogna “agire presto e bene” che “Ciascuno cresce solo se sognato” (Danilo Dolci). Miseria, ingiustizie, guerre, poveri cristi abbandonati in mare, gente che non lavora, noi giovani che non abbiamo speranze e punti di riferimento. Quante paure! Poi scopri questo personaggio eccezionale e ti viene voglia di lottare, di non arrenderti. É stato emozionante salire il 4 novembre, insieme alla troupe del regista, nell'auditorium del liceo, dopo l'anteprima del film. Abbiamo compreso che eravamo stati protagonisti anche noi di un grande progetto. Abbiamo fatto conoscere di più Dolci alla nostra società. Spesso la nostra generazione, e a volte è vero, è accusata di essere superficiale, immatura, indifferente. Ma non siamo tutti così. Da Brancaccio, dal liceo Dolci è arrivata una risposta importante. “Noi ci mettiamo la faccia”. Noi vogliamo provare a vivere la vera pace, la vera giustizia, la solidarietà. Il profumo delle zagare è un docufilm splendido. La storia di Dolci è raccontata da Paolo Bianchini con amore. Un grande regista. Splendide persone gli amici di Alveare Cinema con cui si è creato un bellissimo clima. Ricordo con piacere, finita la proiezione del film, una frase di Paola Ruta, moglie del regista, e condivisa da tutti loro “In questa scuola abbiamo lavorato bene, abbiamo trovato accoglienza e un clima piacevole. Ci siamo sentiti a casa”. Brancaccio è anche questo. Con orgoglio lo voglio ricordare, senza ovviamente dimenticare i mille problemi che dobbiamo affrontare ogni giorno a scuola e nel nostro complicato quartiere. Poi pensiamo a Dolci e... Andiamo avanti con coraggio. Voglio sottolineare la testimonianza di un suo amico carissimo, Benedetto Zenone. Racconta la sua amicizia con Danilo e le bellissime parole dette pochi giorni prima di morire, un invito a non dimenticare, che dobbiamo costruire e valorizzare un mondo migliore. Un vero testamento spirituale. Le parole di Benedetto e la sua semplicità ci hanno insegnato tantissimo.

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