Dopo aver denunciato il racket mafioso, dopo aver perso tutto e dopo aver attraversato mille difficoltà, Bennardo Raimondi, ceramista vittima di usura, torna a lanciare un appello alle istituzioni ed ai cittadini. Un vero e proprio grido di aiuto, con uno sfratto incombente e le difficoltà a pagare gli affitti e mantenere la propria famiglia.
"Nei giorni scorsi è stato giustamente ricordato il giudice Livatino, con la sua beatificazione, grande esempio soprattutto per i magistrati ed i giudici. Eppure io non riesco a guardare avanti con fiducia. Dopo tanti mail e lettere inviate ho ricevuto una telefonata dalla segreteria del Presidente Nello Musumeci e mi sono sentito dire che la Regione non è competente per l'aiuto alle vittime di mafia, ma che questo aspetta al Comune. Ma come è possibile? Eppure ho visto le tante pubblicità per la legalità della Regione. Denunciare è giusto, perché è un dovere di ogni cittadino, ma di fronte a questi continui abbandoni istituzionali è impensabile pensare di andare avanti". L'artigiano ha poi ricordato la difficile situazione familiare con un rischio di sfratto sempre incombente e mensilità di affitto da pagare. "Ci sono due mesi da pagare del magazzino, altrettanti per la casa. La mia famiglia è disperata e non posso più vedere mia moglie piangere. Anche altri enti per ora non riescono a dare risposte. Cosa farò? Non lo so più. Ditemi voi".
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