"In Calabria, mentre ben poca attenzione si sta prestando al maxi processo Rinascita-Scott, il processo 'Stige' ha portato alla condanna, da parte del tribunale di Crotone, di ben 54 persone, per un totale di 609 anni di carcere. Il processo è nato dall'omonima operazione guidata, nel 2018, dal procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, che aveva come obiettivo la cosca Farao-Marincola di Cirò Marina e che portò all'arresto di 170 persone, tra cui diversi esponenti politici, nonché allo scioglimento di alcuni comuni del Crotonese". Lo scrive su Facebook il senatore del M5S Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. "Tra i condannati per associazione mafiosa - aggiunge - vi sono stati l'ex sindaco e l'ex vicesindaco di Cirò Marina, Nicodemo Parrilla e Giuseppe Berardi, mentre è stata irrogata una condanna per concorso esterno all'ex sindaco di Strongoli Michele Laurenzano. Condannati per intestazione fittizia di beni due ex consiglieri comunali di Crucoli, Tommaso Arena e Gabriele Cerchiara. Condannati anche diversi esponenti di punta della cosca per altri gravi reati". Il processo, spiega Morra, "ha disvelato rapporti perversi fra politica e onorata società calabrese - altro modo di definire la 'Ndrangheta - anche in relazione allo sfruttamento di importanti territori montani ricchi di superfici boschive, perché la 'Ndrangheta riesce a fare soldi su tutto, anche distruggendo l'ambiente, inquinandolo e causando gravi danni alla salute di chi abita quei luoghi". E questo, conclude il senatore, "dopo anni in cui si è fatto credere che i problemi fossero solo nella provincia di Reggio Calabria. Ma se ciò è stato possibile, se si è capito che la 'Ndrangheta è dappertutto, tanto merito va ad un uomo, Nicola Gratteri".
Foto © Imagoeconomica
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