Via D’Amelio è sacra, quel luogo, quell’albero non possono restare incustoditi.
Ho riflettuto a lungo stanotte.
Il disgusto per le scene a cui ho dovuto assistere non mi hanno fatto dormire.
Queste profanazioni non si possono e non si devono ripetere.
Quell’albero, piantato nella buca che era stata scavata dall’esplosione che ha fatto a pezzi Paolo, Agostino, Claudio, Emanuela e Eddie Walter è stato voluto da nostra madre perché potesse accogliere le persone, i giovani soprattutto, che vengono in quella via a trovare Paolo, ad onorare la memoria di suo figlio e dei ragazzi della sua scorta uccisi insieme a lui.
Nostra madre ha passato gli ultimi cinque anni della sua vita, quelli che ci ha regalati prima di raggiungere suo figlio insieme al quale avrebbe voluto morire, affacciandosi spesso a guardare quell’albero le cui fronde si riempivano dei ricordi che le persone lasciavano e lasciano a Paolo, un fazzoletto, un cappellino, un braccialetto, una sigaretta non fumata, qualcosa che avesse toccato il loro corpo.
Ricordi che Rita, che fino alla sua morte è rimasta a custodire quella via, ogni tanto raccoglieva e metteva da parte per Paolo.
Sono felice che a nostra madre sia stato risparmiato lo spettacolo a cui ho dovuto assistere io ieri, quella mascherina con l’effige di Paolo ostentata da quel politico come in altri casi ha ostentato, per opportunismo o per raccogliere qualche misero voto, l’effige di Trump o addirittura il rosario.
Se Rita fosse ancora viva sarebbe scesa giù a cacciarlo via a calci, come cacciò Berlusconi quando, da Presidente del Consiglio, tentò di farsi ricevere suonando il campanello di casa sua, ma Rita oggi non c’è più e quell’albero non può restare incustodito.
E’ per questo che vi chiedo di costituire una SCORTA PER LA MEMORIA che tutti i giorni, almeno dal 1 primo di maggio al 30 di luglio, i mesi delle stragi custodiscano quel luogo e quell’albero dalle 8 del mattino alle 8 della sera.
Un giorno della nostra vita per chi ha sacrificato la sua vita per noi.
In migliaia mi avete scritto per comunicarmi la vostra solidarietà, vi chiedo di aiutarmi a realizzare questo mio sogno per Paolo e i suoi ragazzi.
Uno di noi che, a turno, almeno per i mesi delle stragi, non soltanto un giorno all’anno, la memoria non si esaurisce in un giorno, faccia da scorta a Paolo e ai suoi ragazzi come quei soldati che per mesi, dopo quel 19 luglio, fecero da guardia davanti alla tomba di Paolo, al cimitero dei Rotoli di Palermo dove era stato sepolto.
La base di questa scorta sarà la Casa di Paolo, chi si iscriverà per fare il suo turno di scorta, che durerà un giorno, sarà ospitato per la notte presso la Casa, avrà in consegna una pettorina rossa con la scritta SCORTA PER LA MEMORIA e farà per l’intera giornata, dalle 8 del mattino alle 8 di sera, da guardia all’albero avendo come arma una Agenda Rossa che potrà poi tenere come ricordo di quel giorno della sua vita che ha donato per fare da scorta a Paolo.
Dovrà per un giorno custodire l’albero ed assicurarsi, e basterà la sua presenza, che non avvengano profanazioni come quella che quell’albero e quel luogo hanno dovuto subire ieri.
Spero che siate in tanti a rispondere.
I gruppi del Movimento delle Agende Rosse, sparsi in tutta Italia, saranno i primi, spero, a contribuire a questo servizio di scorta, ma chiunque potrà inscriversi prenotando il suo giorno scrivendo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. che aprirò a questo scopo.
Grazie a tutti, in passato avete contribuito a realizzare il mio sogno della Casa di Paolo, vi chiedo ancora aiuto per questo altro sogno che spero sia un sogno di tutti.
Tratto da: facebook.com
ARTICOLI CORRELATI
Salvini cambia la mascherina ma non il vizio
Un giorno della nostra vita per chi ha donato la sua vita per noi
- Dettagli
- Salvatore Borsellino