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Vincenzo Musacchio giurista, docente di diritto penale e criminologia in diverse Università italiane ed estere, esperto di strategie di lotta alle mafie a livello internazionale, conferma che la “Terra delle aquile” potrebbe essere già permeata dalle mafie italiane. In un'intervista esclusiva, Musacchio afferma che la cooperazione tra mafie italiane e albanesi potrebbe significare anche interessi della nostra criminalità organizzata in Albania soprattutto a seguito degli sviluppi economici che quest’ultima sta attraversando e attraverserà in prossimità della sua adesione all’Unione europea. Musacchio conferma, come più volte scritto sui giornali italiani, il ruolo dominante della criminalità albanese nel traffico di droga in Italia e parla dei collegamenti sempre più stretti con le mafie italiane.

Domanda: Professore, lei ha parlato spesso delle attività delle mafie straniere in Italia con una particolare attenzione al ruolo della criminalità organizzata albanese nel territorio italiano, come mai?
Risposta: In Italia, come livello di pericolosità criminale, le mafie albanesi sono al primo posto tra le mafie straniere, seguite da quelle nigeriane, cinesi e dei paesi dell’Est (rumene e bulgare). Sul fronte del traffico di stupefacenti, gli albanesi ormai costituiscono una garanzia sia come fornitori di materia prima, sia come corrieri e spacciatori, essendosi radicati in diversi paesi dell’Europa e avendo instaurato stabili rapporti con i trafficanti di droga in ogni parte del mondo. La favorevole posizione geografica dell'Albania offre un collegamento diretto con l’Italia, quindi anche per questo la criminalità organizzata italiana ha stabilito ottimi rapporti con la criminalità albanese. La rotta adriatica è caratterizzata dal passaggio di tutti gli stupefacenti dall'Albania all'Italia fino ad arrivare in tutto il resto d’Europa.

Domanda: Come mai secondo lei c’è stato questo scatto di qualità delle mafie albanesi in così poco tempo?
Risposta: I criminali albanesi arrivati in Italia circa trent’anni fa, dopo la caduta del comunismo, erano dediti ai furti in appartamenti, alle rapine e alla prostituzione. Poi in Albania hanno iniziato a coltivare e produrre di marijuana in maniera autonoma e contemporaneamente sono diventati l’accesso più sicuro in Europa per l’eroina dalla Turchia e dall’Afghanistan. Questi fattori hanno determinato il salto di qualità, portando fiumi di denaro e sviluppo delle capacità criminali degli albanesi nel traffico di droga.

Domanda: Con quali mafie italiane hanno contatti diretti le mafie albanesi?
Risposta: Hanno rapporti diretti con tutte le mafie italiane, nessuna esclusa. Per questioni logistiche hanno un rapporto dominante con le mafie pugliesi e con la ndrangheta per quanto concerne il traffico di droga. Tuttavia, abbiamo avuto indagini che portavano alla camorra, alla mafia siciliana e ai gruppi criminali romani. La zona litoranea dell’Adriatico vede coinvolte anche regioni insospettabili come il Molise, l’Abruzzo e le Marche. La criminalità albanese è diventata più forte in Italia perché ha un rapporto privilegiato con il traffico di droga che rappresenta oggi la principale fonte di guadagno per la criminalità organizzata in ogni parte del mondo. .

Domanda: Secondo lei c’è la possibilità che anche le mafie italiane possano entrare in Albania?
Risposta: Assolutamente sì, le dirò di più, credo che siano già presenti soltanto che voi albanesi non ve ne siete accorti ancora perché le nostre mafie ormai sono silenti e mercatistiche. L’Albania sarà in futuro un Paese con sviluppo economico importante anche riguardo alla prossima adesione all’Unione europea. Le mafie italiane già sono pronte per questo evento, per cui, consiglio al Governo albanese di predisporre le necessarie misure contro l’ulteriore infiltrazione della criminalità organizzata italiana.

Domanda: Cosa le fa presupporre questo interesse delle mafie italiane in Albania?
Risposta: Le nostre mafie, in particolare la ndrangheta, sono diventate vere e proprie multinazionali d’impresa, operative in tutte le zone ad ampio sviluppo economico. Dove c'è crescita economica c'è la mafia che investe. Se in futuro si avrà lo sviluppo economico dell'Albania, senza dubbio avrete la presenza della nostra criminalità organizzata nel vostro Paese che avverrà senza entrare in conflitto con le mafie autoctone.

Domanda: Come potrà lo Stato albanese impedire che arrivino le mafie italiane?
Risposta: Credo innanzitutto combattendo la sua mafia e poi pensando a quelle provenienti oltre confine. Il Governo albanese dovrà attuare nel prossimo futuro serie modifiche al codice penale e di procedura penale, per rafforzare le misure repressive nei confronti dei membri delle organizzazioni mafiose. Il modello cui ispirarsi è senza dubbio quello di lotta contro la mafia italiana. Occorrerà, quindi, rafforzare la sicurezza delle carceri; combattere la criminalità organizzata e le connessioni con la politica e il mondo economico; lottare con efficacia la corruzione; utilizzare il totale isolamento dei detenuti pericolosi, per impedire la loro comunicazione all’esterno con le organizzazioni criminali; rendere più efficace il sistema dei sequestri e delle confische dei beni ai mafiosi. Un altro dei problemi che l’Albania dovrà affrontare è il suo sistema giudiziario che va riformato e migliorato salvaguardandolo soprattutto da corruzione e ingerenze politiche che ne minano la credibilità e l’efficacia.

Domanda: Secondo lei funzionano i rapporti di cooperazione bilaterale tra autorità albanesi e italiane nella lotta alla criminalità organizzata?
Risposta: Nonostante gli sforzi da entrambe le parti, onestamente ritengo di no! In Albania le mafie hanno legami con la classe politica e spesso sono colluse con le forze dell’ordine e con la magistratura. Transparency International indica l’Albania come il Paese più corrotto di tutta l’area balcanica. Parlamento e Governo sarebbero inquinati dalle mafie e i proventi derivanti dal narcotraffico costituiscono la parte essenziale del sistema economico e politico corrotto. Senza la collaborazione responsabile tra autorità albanesi e italiane sarà difficile nel prossimo futuro ottenere risultati apprezzabili nella lotta alla criminalità organizzata dei due paesi.

Domanda: Voi in Italia avete infiltrazioni mafiose in politica, secondo lei ci sono anche infiltrazioni della mafia albanese nella nostra politica?
Risposta: Certamente sì. L’ho appena detto. Noi siamo il paese più corrotto d’Europa e voi il più corrotto dell’area balcanica. Direi che nessuno dei due sotto quest’aspetto sia messo bene.

Domanda: Scusi se insisto ma come fa a dire che ci sono infiltrazioni della mafia albanese nella politica albanese?
Risposta: Le cito un esempio che prova, di fatto, la vicinanza tra la politica albanese e i boss del narcotraffico: Clemente Balili, ex funzionario pubblico, da noi esperti, conosciuto con l’appellativo di “Pablo Escobar dei Balcani.” Il boss mafioso ha costruito una serie di hotel di lusso a Saranda sulla vostra splendida costa adriatica. Nel 2015 Ilir Meta, attuale presidente dell’Albania, pare abbia tagliato il nastro all’inaugurazione di uno dei tanti hotel a cinque stelle di Balili. Insieme a Meta e Balili, alla cerimonia di apertura c’erano l’allora ministro delle finanze Arben Ahmetaj e il deputato del partito socialista Koco Kokëdhima. Lo stesso Balili ha parlato spesso dei suoi legami con alcuni partiti politici albanesi. La polizia greca e quella americana hanno dato la caccia a Balili per oltre dieci anni e confermano che ogni volta che sembrava si potesse arrivare al suo arresto, le autorità albanesi ostacolavano le indagini. Credo questi accadimenti siano un esempio palese di collusioni politico-mafiose.

Domanda: Balili però ora è stato arrestato e condannato, lo sa?
Risposta: Non è stato arrestato si è consegnato ed è stato condannato con sentenza non definitiva a quindici anni ridotti in appello a dieci e si attende ancora il ricorso per Cassazione. Spero sia condannato in via definitiva poiché sarebbe un bel segnale di credibilità per il Governo e il sistema giudiziario albanese.

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