di Luigi Coppola*
Sempre più spesso mi capita di leggere articoli di giornali e sul web, dove si invoglia alla non denuncia contro la criminalità.
È un vero controsenso ed un errore tutto ciò. Sappiamo benissimo che molto spesso chi denuncia deve poi fare i conti con troppe difficoltà e lagune istituzionali, ma è anche ingiusto far ridere i criminali asserendo che con la denuncia ci si rovina la vita.
Anche io ho affrontato difficoltà per il fatto di aver denunciato la Camorra. Quando ho fatto condannare 32 persone, di cui 23 per associazione mafiosa, la mia vita non è stata più la stessa. Ho vissuto per più di un decennio una vita Monacale fatta di auto blindate e vigilanze armate sia a casa che presso la mia attività commerciale. Ho affrontato difficoltà di relazionamento sociale, la mia famiglia ha subito discriminazioni di ogni forma comprese le mie figlie che quando arrivavano a scuola con auto blindate e sirene suonate venivano designate come le figlie di un infame.
Ho visto la mia attività commerciale andare in forte perdita e nel 2016 l' ho chiusa.
Ma mai ho invitato alla non denuncia, anzi nel 2016 ho fondato l'associazione Movimento per la lotta alla criminalità organizzata. Una scelta di coraggio e di sfida alla camorra, ma anche un segnale di speranza e di stimolo per chi non denuncia. Infatti c'è chi si è esposto opponendosi alle varie forme criminali proprio grazie al sottoscritto. La denuncia è l'unico modo di affrontare la questione criminalità e non si può fare diversamente. Se lo Stato e le varie istituzioni sono assenti bisogna essere uniti e farsi sentire, ma mai bisogna fare un favore alle mafie dicendo che con la denuncia ci si rovina.
* Testimone di giustizia contro la camorra e presidente associazione antiracket Movimento per la lotta alla criminalità organizzata
Denunciare la criminalità organizzata serve ed è l'unica possibilità di riscatto civile
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- Luigi Coppola*