“La mafia non uccide donne e bambini”
Mai sono state dette parole più false e più ipocrite.
Il 7 ottobre 1986 nel quartiere di San Lorenzo di Palermo in via Fattori venne ucciso con un colpo di pistola alla testa Claudio Domino, un bambino innocente di undici anni.
La sua unica colpa fu quella di essere nato in un Paese mafioso, assassino e corrotto, dove la giustizia viene continuamente vilipesa e calpestata da depistaggi, processi truccati, e indifferenza. Ai genitori di Claudio, Antonino Domino e Graziella Accetta, venne strappato un pezzo della loro anima mentre capi mafia parlavano con lo Stato e altri boss condannati al 41 bis venivano lasciati liberi. "Abbiamo sempre chiesto giustizia e non vendetta. La giustizia è civiltà, è non mettersi al posto dei carnefici dando quindi la possibilità anche ai peggior carnefici di ricevere un trattamento adeguato. Ma non è questo il modo" dice Antonino.
Sono 125 i bambini uccisi dalla mafia. Vittime innocenti. Stringiamoci intorno alla famiglia di Claudio e a tutte quelle famiglie che hanno perso i propri figli perché violentati, venduti, torturati e uccisi da questo sistema marcio e omicida, che tratta con la mafia e non si ferma neppure di fronte a dei bambini.
Dobbiamo additare i responsabili, perché il nostro silenzio significa complicità.
Tratto da: instagram.com
ARTICOLI CORRELATI
Claudio Domino: a 11 anni condannato a morte dalla mafia