di Matías Guffanti*
Il più grande nemico della rivoluzione è la divisione. Senza libertà; senza integrazione; senza pari opportunità; né rispetto per ogni cultura; per ogni pensiero spirituale, filosofico o ideologico che non sia oppressore, ma liberatore; senza riconoscenza verso ogni martire, verso le donne e gli uomini giusti, e per le persone di buona volontà; senza empatia per ogni persona sofferente a causa di qualsiasi ingiustizia, al di là della sua provenienza o colore; non esiste una lotta profonda che affronti e colpisca questo sistema selvaggio di anti valori che ci sottomette tutti dentro e fuori di noi.
Le ingiustizie bisogna affrontarle con una coscienza collettiva di unità che ci veda sorelle e fratelli, figlie e figli dello stesso Sole e della stessa Terra che ci nutre e ci cresce senza discriminazione alcuna.
La rivoluzione deve nascere scevra di rivalità tra le vittime unite per una giustizia sociale autentica e completa. Per la liberazione di ogni popolo ed essere umano, contro qualsiasi sottomissione.
Non importa il nostro nome, lingua o organizzazione. La trasformazione sarà collettiva oppure non ci sarà.
Unite ed uniti contro lo stesso nemico: il sistema capitalista. Siamo una, siamo uno. Siamo Uguali. Forza di resistenza e di lotta di fronte al potere dello sfruttamento.
*Coordinatore sudamericano del Movimento Internazionale Our Voice
La divisione è il più grande nemico della rivoluzione
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