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piante di marijuana gdf c ansadi Piero Innocenti
Nell’attività antidroga nazionale svolta dalle forze di polizia, agosto è stato un mese particolarmente fruttuoso per quanto riguarda in particolare i sequestri di piante di cannabis: ben 121.159, per un totale, nei primi otto mesi del 2018, di 401.142 piante (il quantitativo maggiore degli ultimi cinque anni). È quanto si rileva dai dati statistici (provvisori) elaborati il 13 settembre scorso dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ministero dell’Interno), che evidenziano anche un altro dato su cui riflettere e cioè l’ulteriore significativo aumento delle province in cui le forze di polizia hanno sequestrato piante di marijuana: ben 76 rispetto ad una media mensile di circa 60 province degli ultimi anni. La conferma, a parere di chi scrive, di un aumento della schiera di persone, spesso insospettabili, che si danno alle coltivazioni domestiche di piante, in parte per soddisfare esigenze personali ma in gran parte per il commercio illecito.

Ancora una volta i maggiori sequestri hanno interessato la Calabria (42.089 piante a Catanzaro, 34.727 a Reggio Calabria, 1.145 a Vibo Valentia), la Puglia (15.861 a Foggia, 1.791 a Lecce, 1.527 a Barletta/Trani) e la Sardegna (10.480 a Nuoro e 1.187 a Sassari), territori, come noto, che si prestano a queste colture per le condizioni climatiche particolarmente favorevoli. Tuttavia anche nelle due “capitali”, Roma e Milano, i sequestri, rispettivamente di 1.102 e 1.070 piante, evidenziano questa tendenza alle coltivazioni in proprio (qualcuno sta anche organizzandosi per preparare bibite alla cannabis anticipando la multinazionale Coca Cola che registrerebbe un forte calo nella vendita di bevande gassate e zuccherate). Anche nei primi quindici giorni di settembre le coltivazioni individuate dagli agenti di polizia e dai carabinieri sono notevoli: 2.500 piante a Centuripe (Enna) in un appezzamento di terreno, 420 piante nelle serre di Vibo Valentia, altre 600 in un terreno agricolo a Fermo, 123 piante in aperta campagna nella zona del frusinate.

I sequestri di agosto di 23.851,120kg di stupefacenti vanno ad aggiungersi alle oltre 37 ton dei primi sette mesi per un totale di 61.718,675kg e con la previsione di fine anno di superare ancora le cento tonnellate come accaduto negli ultimi due anni. Ad agosto, il sequestro di oltre 20 ton di hashish a Palermo ha rappresentato uno dei più ingenti di sempre per la Sicilia. Modesti i quantitativi intercettati di eroina (28,418kg) e di cocaina (77,097kg) per un totale nel corrente anno rispettivamente di 450,890kg e 1.613,964kg. In calo gli stranieri denunciati (860) all’autorità giudiziaria per delitti di traffico e spaccio nel mese di agosto (erano stati 821 a luglio) dopo che, nei primi sei mesi del 2018, la media mensile si era attestata sempre al di sopra delle mille unità.

La costa pugliese continua ad essere quella privilegiata dalla criminalità albanese per gli scarichi di consistenti quantitativi di marijuana (1.021,971kg nella provincia di Lecce e 535kg bloccati in acque internazionali nel canale d’Otranto).

Le persone denunciate per spaccio/traffico ad agosto sono state 2.209 di cui 1.510 arrestate nella flagranza dei reato e molto spesso tornate in libertà rapidamente o ai “domiciliari” dove hanno proseguito con la loro attività (attività delinquenziale che può continuare anche dal carcere come hanno evidenziato le indagini condotte dalla polizia di stato e dalla polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Lodi che nella giornata del 18 settembre hanno arrestato 16 persone, alcune già detenute, tra cui due pubblici ufficiali).

Un quadro generale, dunque, che continua ad essere particolarmente preoccupante e anche avvilente per tutti quegli operatori di polizia che vedono, troppo spesso, annullati gli sforzi fatti nella repressione di un fenomeno criminale inarrestabile.

Tratto da: liberainformazione.org

Foto © Ansa

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