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20180501 fiastra ourvoicedi Davide de Bari
Magnalonga. E' questo il nome della manifestazione svoltasi il primo maggio sul lago di Fiastra (MC) in favore delle popolazioni delle Marche travolte dal terremoto di due anni fa. Tra il sapore del cibo locale e la scoperta di esso, attraverso un percorso lungo 10km, si è cercato di contrapporre il divertimento e l'allegria al dramma del terremoto. Il meteo non era dei migliori (durante il percorso è iniziato anche a piovere) ma questo non ha fermato la voglia dei partecipanti di esserci per portare una testimonianza.
Ed anche Our Voice, con la sua parola, non poteva mancare a questa manifestazione. Non poteva non far sentire il suo conforto alla gente colpita dalla tragedia, non poteva tacere la sua parola di denuncia nei confronti di chi vuole arricchirsi sul dolore di questa popolazione, come la mafia. E' con questo intento che ci siamo immersi in questo stupendo territorio per assaporare e respirare la sua vera essenza. Per comprendere che la gente e la natura, nonostante il disastro, ha ancora la forza di reagire e di rialzarsi.
Ci si potrebbe chiedere: cosa c'entra il terremoto con la mafia? Our Voice in merito ha voluto ricordare il rapporto della mafia con gli appalti e come attraverso la sua rete di affari (come l’ecomafia, per citarne una) cerca di speculare su disastri simili. Per questo abbiamo citato episodi precedenti, come il terremoto dell'Irpinia dove la Camorra si è subito impegnata infiltrandosi negli appalti per accaparrarsi le ingenti somme stanziante per la ricostruzione. Non abbiamo potuto non ricordare come anche i clan dei Casalesi e la 'Ndrangheta di Reggio Calabria si siano insinuati nella ricostruzione post terremoto dell'Aquila o dell’Emilia Romagna, come recentemente evidenziato dalla Dia (Direzione investigativa antimafia). Non potevamo non chiedere alle istituzioni, da cittadini e attivisti, di tenere alta la guardia e di fare tutti i controlli del caso anche per la ricostruzione dopo il terremoto del Centro Italia perché, come molti magistrati antimafia hanno spesso ribadito, “i terremoti sono occasioni ghiotte per le mafie”. Ma volevamo anche esserci per cercare di ridare un po' di dignità a chi soffre, a chi non ha più una casa, a chi ha visto cadere a pezzi la propria attività o il proprio sogno, a chi adesso è in preda alla disperazione e cerca una nuova spinta per ripartire. E ciò non sarà possibile completamente se si darà spazio alle criminalità organizzate nella ricostruzione. Perché gli aiuti arriveranno e con forza chiediamo che la mafia sia lasciata fuori da questa terra che non la desidera e non vuole averne a che fare. Una terra che con noi grida: “Mafia vai via!”.

Tratto da: ourvoice.it

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