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Rotte fantasma Il Giornaledi Salvo Barbagallo
La Sicilia è terra di “fantasmi”? Che “tipo” di fantasmi?
Primo interrogativo: certo, la Sicilia è da sempre terra di “fantasmi”.
Secondo interrogativo: di fantasmi ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le propensioni o aspettative, o paure non confessate.
Parliamo, per esempio, degli “sbarchi fantasma” dei migranti nelle coste siciliane. La descrizione che ne ha fatto Mauro Indelicato sul quotidiano Il Giornale in diversi reportage è chiara: Vengono chiamati ‘sbarchi fantasma’ perché, di fatto, nessuno avvista le imbarcazioni prima dell’approdo sulle spiagge e, quasi sempre, nessuno risale né al numero di migranti approdati sulle coste e né tanto meno alla loro identità; ci si accorge dello sbarco soltanto quando, per caso o durante alcuni controlli, si notano vecchie imbarcazioni abbandonate sugli arenili senza persone a bordo e con poche tracce utili per capire dinamiche e modalità dell’arrivo di migranti. Ma degli “sbarchi fantasma” si conoscono ormai anche le origini, le “nuove” rotte del Mediterraneo verso la Sicilia, “rotte” ancora più brevi: dalla Tunisia e non dalla Libia, dopo la “stretta” delle “regole” imposte dall’Italia. Ebbene, i migranti una volta che toccano il suolo dell’Isola/Sicilia si trasformano in “fantasmi”, pochi vengono rintracciati dalle forze dell’ordine, gli altri si “integrano” immediatamente con le collettività del territorio, nessuno li vede. Sono, appunto, “fantasmi”.
Parliamo, per esempio, della mafia. La mafia esiste, nessuno la vede: è il “fantasma” che si conosce ma, essendo “fantasma”, scivola da sempre nella sua complessa e articolata criminale entità. Matteo Messina Denaro, ritenuto uno dei Capi principali di Cosa Nostra, è un “fantasma”: la sua entità fisica “latita” da anni e anni, comanda i suoi affiliati, sfugge a qualsiasi ricerca delle forze dell’ordine, eppure potremmo averlo accanto mentre si passeggia per Trapani o in qualsiasi altro luogo della Sicilia. È un “fantasma”…
Parliamo, per esempio, dei politici o di chi governa la Sicilia nelle varie specificità territoriali. Questi protagonisti che condizionano la vita dell’intera popolazione si “vedono” grazie alle TV nazionali o locali, difficilmente stanno a contatto con le collettività, sono conosciuti quasi esclusivamente da chi dirige le “segreterie” e da chi favorisce il clientelismo: Questi protagonisti della vita pubblica, in realtà”, sono “semi-fantasmi” perché c’è chi li vede, c’è chi non li vede, e c’è chi non li vuole vedere. Eppure anche costoro camminano accanto a noi, anche se non li conosciamo o non li vogliamo conoscere.
Parliamo, per esempio, delle forze militari straniere che occupano (arbitrariamente?) la Sicilia. Sono in migliaia i militari statunitensi che risiedono “stabilmente” in Sicilia, e non è che stiano sempre (dalla mattina alla sera, dalla notte all’alba) “reclusi” all’interno delle loro basi (da Sigonella ad Augusta, eccetera): anche costoro camminano, vanno in ristoranti e discoteche dell’Isola, ma nessuno li vede. Questi sono i “fantasma” per eccellenza. Non li vede proprio nessuno, né i governanti, né i politici, né la collettività siciliana. Eppure questi sono i “fantasmi” più temibili, perché nessuno (o meglio, quasi nessuno) sa cosa facciano veramente a casa nostra, perché nessuno (o meglio, quasi nessuno) conosce i “compiti” (mission?) che hanno da svolgere sul nostro territorio.
Sicilia, dunque, Eldorado ideale per i “fantasmi”. Gli esseri “viventi”, i “Siciliani”, che ci stanno a fare? Forse converrebbe loro… migrare altrove. In massa. E lasciare la Sicilia solo ai “fantasmi”…

Tratta dalavocedellisola.it

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