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dettori barbaraEgregio signor Sindaco,
chi le scrive è Barbara Dettori, figlia di Mario Alberto radarista di Poggio Ballone la sera della strage di Ustica.
Mi rivolgo a Lei, insieme all’Associazione Antimafie Rita Atria, nella speranza che voglia prendere posizione su una questione di rilevante importanza, che riguarda me e la mia famiglia, ma soprattutto la salvaguardia dei Principi Costituzionali e la stessa Democrazia di questo Paese.
Sono qui a chiederLe di sostenere e condividere politicamente la causa di Mario Ciancarella che, come saprà, è il Capitano Pilota dell’A.M. nonché leader del Movimento Democratico dei militari che insieme a Sandro Marcucci, era divenuto referente delle rivelazioni da tutta Italia delle vere o false ignobiltà che si compivano nel mondo militare, e che , oggi, è l’ultimo testimone vivente, anche se indiretto, di ciò che successe nei cieli di Ustica il 27 giugno 1980 nonché l’uomo al quale mio padre confidò ciò che vide nei radar quella maledetta notte.
Per questo suo ruolo di esponente di punta, il Capitano Ciancarella divenne talmente scomodo da indurre "qualcuno molto in alto" a falsificare, nell'ottobre 1983, la firma del Presidente Pertini nel Decreto Presidenziale di radiazione. Un vero e proprio colpo di Stato. La copia del decreto di radiazione gli verrà consegnata, su sua richiesta, solo 9 anni più tardi e dopo la morte di Pertini.
Il giorno 30 del mese di luglio u.s., il Tribunale Civile di Firenze, II Sezione Civile, con la sentenza n. 2812/16, ha confermato i dubbi del Capitano Ciancarella (e anche i nostri): la firma del Presidente Pertini che compare sul quel decreto è un volgare falso. Tanto è stato accertato sulla base di due perizie - una di parte ed una disposta dal Magistrato - che hanno potuto rilevare come il falso sia tanto evidente quanto eseguito con assoluta approssimazione.
A fronte della suddetta sentenza, l'Associazione Antimafie 'Rita Atria" - di cui Ciancarella è socio  - e lo stesso Mario Ciancarella hanno convocato in data 22 Ottobre 2016 una conferenza stampa a Lucca, per documentare quanto è accaduto, interrogarsi sui motivi che hanno potuto suggerire un simile scempio del diritto e prospettare le conseguenze politiche e giudiziarie del recente pronunciamento del Tribunale di Firenze.
Alla conferenza, unico a rispondere all’invito, tra le alte cariche invitate del Parlamento e del Governo, è stato l’Onorevole Davide Mattiello, per il resto nessuna adesione, così come nessuna risposta si è avuta alla richiesta ricevimento per Mario Ciancarella e la sua Famiglia presso il Quirinale e sua reintegrazione nell'Arma dell'Aeronautica, inoltrata al Presidente Mattarella.
Qualcosa era sembrato che si muovesse dopo la conferenza convocata dagli Onorevoli Mattiello e Fava nel novembre del 2016 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, visto che dopo poco tempo era arrivata la comunicazione dell'avvio della procedura di reintegra.
Ho sperato che, finalmente, ci fosse una presa di posizione netta da parte dei garanti di questa Repubblica in difesa della stessa Democrazia che rappresentano, ma ahimè,   ho dovuto constatare che le parole dell'Onorevole Claudio Fava che durante il Question Time del 18 gennaio u.s. sul caso Ciancarella, in risposta alle dichiarazioni della Ministra Pinotti, ribatteva “Non ci sconvolge il burocratese della politica; il linguaggio politico è spesso burocrazia ma osserviamo che la Ministra Pinotti con quel linguaggio forse pensava di declassare il caso a semplici atti burocratici”, sono state lungimiranti.
Infatti la posizione dello Stato è arrivata forte e chiara attraverso la risposta dell’Avvocatura di Stato richiesta dalla ministra Pinotti, avanti il TAR Toscana,  che non solo non si è pronunciata duramente contro chi avrebbe dovuto, condannando un atto gravissimo, la firma falsa di un Presidente della Repubblica (il Partigiano Sandro Pertini), effettuato ai danni della Democrazia di questo Paese e della sua Carica Istituzionale più alta, ma ha tentato addirittura di sminuirne la portata affermando che su un atto di radiazione, in fondo, la firma del Presidente è una semplice formalità.
La partita su Ustica, però, è ancora aperta: dopo trent’anni, da quest’anno, grazie ad un mio esposto predisposto con il supporto dell'Associazione Antimafie Rita Atria, che ne ha curato le indagini attraverso il Direttivo e il suo avvocato, sono state riaperte le indagini sulla morte del Maresciallo Dettori, mio padre, presso la Procura di Grosseto, e ciò mi fa sperare che finalmente si faccia luce su quello che è stato frettolosamente archiviato come suicidio, ma che per me, la mia famiglia e l’Associazione tale non è.
E per fare luce su questa morte e su tutte le altre, è di fondamentale importanza la testimonianza di Mario Ciancarella, la cui voce continua ancora oggi ad essere messa a tacere intrappolandolo in un processo Kafkiano senza fine.
In virtù di quanto detto, le chiedo di sottoscrivere l’appello che l’Associazione Antimafie Rita Atria ha rivolto al Presidente della Repubblica in cui si chiede:

1.     che Mario Ciancarella venga ricevuto dal Presidente della Repubblica e dalle più alte cariche istituzionali, insieme alla sua famiglia, per riconoscergli l'onore civile e militare a lui dovuto per avere sacrificato la propria vita e quella dei suoi familiari sull'ara della fedeltà allo Stato Italiano;

2.     che egli venga riabilitato nell'Arma dell'Aeronautica con il conferimento del massimo grado spettante alla sua carica di Ufficiale;

3.     che venga istituita una Commissione parlamentare che indaghi sugli scenari che questa sentenza ha riaperto e per accertare come sia stato possibile falsificare un Decreto Presidenziale e ciò al fine di individuare le responsabilità, le dinamiche e i traditori dello Stato che determinarono tale falsa radiazione, anche se penalmente i reati messi in atto potrebbero essere prescritti.

Speranzosa nel suo sostegno, intanto La ringrazio anticipatamente e le porgo distinti saluti.

Barbara Dettori

Associazione Antimafie “Rita Atria”

ANTIMAFIADuemila
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