di Francesca Scoleri
Mani Pulite 25 anni dopo. Aula Magna del Palazzo di Giustizia deserta e oscuramento di importanti contenuti.
Da due giorni si legge di tutto e di più sull’evento che la nostra associazione, Themis & Metis, ha realizzato nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia a Milano, dopo averla ottenuta su richiesta alla Corte D’Appello. Ci sono dei retroscena che non ho alcun interesse a raccontare ma ci sono altre cose che meritano attenzione e riflessione. Queste si, ho grande interesse a raccontare.
I relatori e gli interventi ad esempio; altissimo il livello portato all’interno del dibattito. Presenti due protagonisti del pool di mani pulite, Piercamillo Davigo Presidente dell’ANM e Antonio Di Pietro, attuale Presidente della Pedemontana.
Le posizioni di questi due personaggi sul fronte “lotta alla corruzione”, sono ormai note quanto scomode. Non a caso, viene costantemente strumentalizzata, ogni opinione da loro espressa. Quando Davigo dichiara che “ci sono assoluzioni che gridano vendetta talvolta a causa dei giudici talvolta a causa del codice che è scritto per farla far franca ai farabutti”, traduce a parole, un’infinità di intoppi legislativi riscontrati nei procedimenti penali a carico di politici, di amministratori pubblici e di pubblici ufficiali. All’opinione pubblica però, questo non deve arrivare, deve arrivare “lo scontro fra magistrati e politici” che, presupporrebbe la concorrenza di entrambe le parti ma, anche questo è quel che emerge da anni di provvedimenti legislativi, non c’è alcuno scontro. La politica rincorre impunità e senza colpire la magistratura, per mezzo della quale può restare impunita solo se inadempiente o priva di integrità istituzionale, l’obiettivo è di difficile raggiungimento.
Parlando poi, di un suo imputato, racconta quanto sia vergognoso averlo visto alla camera dei deputati con diritto di voto sulle leggi che influenzano la vita di tutti, sapendo che, da comune cittadino, non avrebbe diritto di voto. Tutto questo ovviamente, dai grandi soloni che intercettano una mediocre capacità critica, viene inserito alla voce priva di fondamento “scontro fra politica e magistratura”. Roba da inorridire.
E che dire poi, delle dichiarazioni bomba dell’ex pm Antonio Di Pietro? “Sono passati 25 anni dall’inizio dell’inchiesta giudiziaria “Mani Pulite” e nulla sembra sia cambiato.Il motivo è molto semplice: le indagini giudiziarie portate avanti da quell’inchiesta sono state fermate anzitempo con metodi illegittimi ed anche illeciti da parte di alcuni appartenenti ai Servizi Segreti su ordine di altre Autorità dello Stato.” Legge, a riprova, due documenti provenienti dal Copasir: “Dai dati seppure parziali che il Comitato ha potuto ricostruire, risulta una illegittimità di comportamenti. Le Autorità di Governo ne avevano la percezione? Erano al corrente di quelle note riservate? Non è possibile rispondere con sicurezza.Tuttavia quelle Autorità devono considerarsi politicamente responsabili delle condizioni di illegittimità, di lottizzazione, di inefficienza in cui lavorava allora il SISDE e che le audizioni hanno confermato…”
Anche questo passato sotto il radar dei media perchè quello che conta è una sala vuota davanti ai pilastri del pool mani pulite a dimostrazione che, le inchieste per corruzione sono troppe, sono eccessive, il magistrato ci campa e si vergognasse per questo…!
Uno squallore senza fine. Ci siamo resi conto, in questa occasione più che in altre, che muoversi per la realizzazione di iniziative scevre da ipocrisia e retorica, comporta il marciume mediatico che in queste ore, ci sta passando sotto gli occhi con prese di posizioni da parte di una fetta di potere, che per partito preso, (vai a capire quale…magari proviamo ad andare per esclusione), si schiera contro i magistrati perché dare un contributo nel far credere che siano loro il male di questo Paese, sicuramente gioverà.
E allora noi andiamo avanti, convinti che una voce scomoda ma autentica sia più affine al nostro sentire comune, Il concetto che Themis & Metis sostiene convintamente, è che la corruzione sia prima di ogni altra cosa, principio di disuguaglianza e che ogni opera di indebolimento della stessa, debba essere studiata e perseguita, al fine di ridurre le iniquità che permettono a taluni di ottenere con facilità ciò che ad altri e precluso, al fine di impedire che uomini e donne, chiedano in ginocchio quel che spetterebbe loro di diritto.
Di pochi giorni fa, la notizia che un giovane si è tolto la vita lasciando a noi tutti, non solo alla sua famiglia, parole di fuoco che non possono cadere nel vuoto: “Da questa realtà non si può pretendere niente. Non si può pretendere un lavoro, non si può pretendere di essere amati, non si possono pretendere riconoscimenti, non si può pretendere di pretendere la sicurezza, non si può pretendere un ambiente stabile.” Non si può pretendere la felicità men che meno considerarla un diritto come auspicato nella dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti D’America e che potrebbe essere adeguata a qualsiasi sacro testo dei diritti umani.
La sala vuota. E’ vero, è stato uno spettacolo desolante. Ma di quel che i nostri validi relatori han consegnato all’opinione pubblica, vi è traccia e sul nostro sito potrete trovarlo cliccando qui: video 25esimo anniversario mani pulite. In poche ore, da quando lo abbiamo pubblicato, ha già superato le 2000 visualizzazioni che è già molto più di quel che quella prestigiosa sala, potesse contenere.
Nel video potrete apprezzare fra gli altri, l’intervento del Professor Claudio Mario Grossi, del Vice Presidente in Commissione Giustizia alla Camera Alfonso Bonafede, del Presidente della commissione antimafia in Lombardia Gian Antonio Girelli, del giornalista de Il Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto, e dell’ex giornalista ANSA Paolo Barbieri.
Tratto da: themisemetis.com