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9Gli studenti di Messina scrivono una lettera e una poesia alla famiglia Manca
Pubblichiamo integralmente la lettera a “Nonna Angelina” e la poesia al “Fratello Attilio”, scritta dai “mattonatori” (gli studenti della scuola Ettore Castronovo, nel quartiere Bordonaro di Messina) e letta ieri alla presentazione del libro “Suicidate Attilio Manca”, a Messina, davanti agli stessi familiari.

Carissima nonna Angelina,
come stai? Noi molto bene, anche perché finalmente la scuola è finita e siamo tutti un po' più liberi e spensierati. Puoi immaginare quanto siamo felici di poterti rivedere alla presentazione del libro su Attilio, per parlare ancora una volta di tuo figlio. Attilio, tu lo sai, è entrato nei nostri cuori sin da subito, tanto che pian piano ci siamo sempre di più affezionati a questo giovane e meraviglioso ragazzo a cui è stata strappata la vita solo perché aveva adempiuto eccellentemente al suo dovere di medico e di uomo onesto e perbene.
Nonnina, prima di conoscerti non immaginavamo proprio come ci si potesse sentire nei tuoi panni, ma dopo averti ascoltato raccontare la storia di tuo figlio con quella piccola traccia di malinconia che la attraversa ogni volta che pronunci il suo nome, ci siamo resi conto che anche volendo ancora noi ragazzi non siamo in grado di comprendere il dolore di una madre, dolore che le uniche in grado di capire sono proprio tutte le altre madri che amano incondizionatamente i loro figli.
Nonna Angelina, tu sei una donna molto forte e determinata, che non ha mai perso la speranza e non si è mai arresa dinnanzi ad alcuna difficoltà. Noi ragazzi abbiamo sempre ammirato il tuo tenace e garbato modo di affrontare le cose, ed il coraggio e la forza indistruttibili del continuare a credere nella giustizia, anche se purtroppo la maggior parte delle volte non si è comportata correttamente con te e con la tua famiglia, aggiungendo altro dolore ed infinita amarezza alla vostra già abbastanza tormentata vita. Ma finalmente in questa vostra tormentata vita sono entrate due splendide persone che con la loro capacità, con la tenacia e il coraggio riusciranno a trovare il bandolo della nera matassa e lo sgarbuglieranno, portando alla luce tutti gli infami insabbiamenti, tutti i depistaggi e tutti quei vaneggi usati per scongiurare la scoperta di una verità troppo pericolosa per essere indegnamente umani che pur di salvarsi sono pronti ad infangare un angelo, suicidandolo, ancora ed ancora ed ancora.


Vedrai nonnina, che i magnifici due, Fabio Repici ed Antonio Ingroia, ce la faranno come sempre. La giustizia e la verità sono dalla loro parte, quindi non abbiamo dubbi sulla loro vittoria contro le menzogne e contro la loro paura che illumineranno finalmente la vostra vita, vita che è diventata un esempio di un modello di correttezza, di onestà, di rigore morale, di dignità, di forza, di coraggio, di fede e di speranza per tutti noi ragazzi che ti vogliamo bene, e ci riteniamo davvero fortunati di essere riusciti a conoscerti.
Sai nonnina, ogni volta che ti telefoniamo dalla scuola con la prof non vediamo l'ora di salutarti gridando a squarciagola “Ciao nonna Angelina!”, ed aspettiamo con gioia una risposta che tu dolcissimamente ci dai sempre. Ti possiamo assicurare che non ci dimenticheremo mai di te, di nonno Gino, del caro zio Gianluca, nè del meraviglioso Attilio, e siamo certi che nemmeno tu ti dimenticherai di noi, dei tuoi tanti piccoli nipotini che farebbero di tutto per renderti felice, e per poter vedere quel dolcissimo sorriso che ti apre le stupende rughe di un dolore unico, immenso e devastante. Tieni sempre nella mente e nel cuore quanto quella coraggiosa e meravigliosa persona che sei conti per tutti noi, non solo per noi ragazzi ma anche per le mamme, i papà, le nonne, i nonni, i prof e chi più ne ha più ne metta. Grazie, grazie, grazie di cuore

i tuoi nipotini


Fratello Attilio
Attilio, il nero della morte si è avvalso di te.
Ti hanno strappato la vita in modo crudele, freddamente, è vero.
Il rosso del tuo sangue è stato versato, un rosso che ci ha macchiati.
Ma in tutti noi ha fatto crescere il verde, un verde intenso: il verde della speranza.
Perché noi ragazzi abbiamo sempre sperato con il cuore che la tua vita bianca e azzurra possa vivere in noi.
Anche se tu non ci sei, anche se sei nell'azzurro, in quell'immenso azzurro del cielo, per noi sei sempre vivo, immerso in quella fievole luce.
Una luce che brilla, un giallo, un azzurro, un verde, un rosso, un nero.
Una luce che serve.
Serve a non dimenticare, serve a darci da fare.
Serve ad insegnarci, caro fratello Attilio, che nel mondo non esiste solo il male, ma anche una luce più forte, la speranza dei tuoi, Angelina, Gino e Gianluca.
Una speranza che ci guida. E sai perché?
Perché tu nel nostro cuore, caro e dolce fratello Attilio, sei la nostra speranza, il nostro esempio, il nostro mito.
Perché tu, caro Attilio, hai creato con coraggio e dedizione, verso il lavoro e verso il tuo destino amaro, anche la luce della tua e nostra libertà.

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