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20160312 liceo dolci 1Sono le 9,30 di un martedi mattina, anzi più precisamente di martedì 10 marzo. Cammino per una strada stretta e piuttosto abbandonata, ma non è questo a colpirmi. Ciò che mi lascia un profondo senso di tranquillità è un campo immenso che si stende alla mia sinistra; anch'esso è desolato ma dei meravogliosi fiori gialli si stagliano su questo campo verde incolto e annullano ogni preoccupazione, ogni problema. Alla fine di questo immenso campo colorato si trova una scuola: la scuola Danilo Dolci di Brancaccio. Io e i miei compagni, della classe 5°G del liceo scientifico Alessandro Volta di Milano, siamo infatti qui per attuare uno scambio con una classe di questa scuola; si badi bene, non si tratta di quel tipo di scambi dove una classe assiste alle lezioni di un'altra di un'altra scuola e poi si ripete il processo al contrario; questo è uno scambio di esperienze, poco importa chi si reca nella scuola dell'altro e non ci sono lezioni a cui assistere: il progetto consiste infatti nell'esporre storie di personaggi che hanno avuto a che fare con qualcosa di terribile, la mafia. La mafia non si trova solo a Palermo o in Sicilia, bensì è fortemente radicata in tutta Italia, Milano compresa. La differenza è che la mafia agisce in modo diverso a seconda del territorio. La chiave di questo incontro con i ragazzi, e in generale della nostra gita a Palermo, è stata infatti la parola DIVERSO. È così particolare questa parola. Per molti significa il male del mondo, per noi che abbiamo vissuto questa esperienza significa la ricchezza senza la quale non si può costruire niente. Palermo è diversa infatti da Milano. Ci sono mercati permanenti con uomini piccoli che gridano per le strade, cercando di vendere i prodotti tipici di questa terra; c'è il cielo azzurro e i campi sono verdi e fioriti, anche a inizio marzo; c'è il mare; ci sono case decdenti che conferiscono a quella meravigliosa terra una bellezza ancora più vera. Ci sono ragazzi che appena ci hanno conosciuto hanno voluto dare la loro disponibilità assoluta per trascorrere con noi il più tempo possibile, facendoci scoprire quartieri e locali sconosciuti di Palermo. Milano non è così, è diversa. È grigia e ha le case tutte in ordine, le poche aiuole sempre curate, ma non c'è il mare e il cielo solo poche volte è azzurro; quasi nessuno si prende cura di te appena ti ha conosciuto, quasi nessuno ha la gentilezza e la spontaneità nel sangue. Al termine di questa esperienza vogliamo quindi ringraziare con tutto il cuore i ragazzi della Danilo Dolci, che siamo sicuri verrano a trovarci spesso a Milano, i professori che hanno reso possibile questa esperienza e anche l'associazione che a misura per noi ha realizzato un programma giornaliero per riuscire a vedere tutto il meglio di Palermo. E infine ringraziamo Palermo, così semplice e così accogliente, della quale abbiamo sicuramente apprezzato tutti i valori.

Fosca Sassi


ALLA RICERCA DEGLI UOMINI CHE HANNO CAMBIATO LA SICILIA
Lunedì mattina in aeroporto, benché fossi abbastanza addormentata, mi sono chiesta  cosa mi sarei aspettata da questa gita e cosa avrei voluto apprendere; la risposta che mi sono data era stata che semplicemente volevo conoscere, uscire dalla bolla di sapone che avvolge “noi del Nord”: cosa accade realmente in Sicilia? Come funziona la Mafia? Non si può davvero cambiare nulla? E quelli che hanno provato a modificare la situazione hanno raggiunto i loro obiettivi?
20160312 liceo dolciOra che sono tornata nella mia Milano priva di mare sono consapevole che la situazione non sia delle più semplici e che spesso il lavoro di associazioni come Libera o AddioPizzo o il progetto legalità del Liceo Danilo Dolci non rappresentino che dei piccoli raggi di sole in una giornata nuvolosa ma che siano comunque dei raggi luminosissimi. Come scacciare completamente le nuvole? Cambiando nel nostro piccolo; inutile dire che tutto è in mano a noi giovani. GIOVANI: su di noi si basa il progetto legalità del liceo linguistico e delle scienze umane Danilo Dolci del quartiere Brancaccio di Palermo pensato dal professor Barbieri. Martedì mattina siamo stati accolti proprio dalle classi partecipanti nella loro aula magna e siamo entrati in contatto con loro, con la loro storia e quella di Danilo Dolci. È stato molto interessante come incontro, loro ci hanno raccontato moltissime cose riguardanti la Sicilia e i loro progetti antimafia e noi abbiamo parlato della mafia milanese. Per quanto mi riguarda è stato molto bello vedere l’interesse da parte dei ragazzi palermitani per la loro situazione e la loro voglia di cambiare; veder portate avanti certe azioni da miei coetanei ha reso il tutto più vicino ed in un certo senso più accessibile poiché i bisogni, i desideri e la forza di volontà che caratterizza noi adolescenti è la stessa dalla punta della Valle D’Aosta fino all’stremità della Sicilia. Insomma il raggio di sole si è fatto largo tra le nuvole e la nebbia milanese.
Non nego però che una soddisfazione ancora maggiore sia stata data dalla consumazione di specialità sicule che hanno agevolato il confronto e l’interagire tra due città non più così lontane.

Giulia Trianti

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